Un pomeriggio al Padova Jazz Festival
Si è chiuso da pochi giorni il diciottesimo Padova Jazz Festival, l’ormai «maggiorenne» kermesse jazzistica nel capoluogo veneto. Abbiamo assistito a due concerti molto diversi in location altrettanto differenti.
Kurt Elling
Celebrato come la migliore voce in circolazione, lo spettacolo è stata una vera delusione: tecnicamente eccellente, con una presenza scenica che rasenta la perfezione, l’artista è riuscito a rendere soporifero il concerto di presentazione della sua ultima fatica «Passion World», una raccolta di pezzi provenienti da tutto il mondo che dovrebbe portare l’ascoltatore in un esotico viaggio a dimostrazione dell’universalità dei sentimenti. Come in tutti i viaggi lunghi, però, l’impulso è quello di dormire. Innanzitutto è da capire dove sia il jazz: il concerto è parso piuttosto un voice show alla Frank Sinatra; soltanto gli intermezzi strumentali davano un effimero assaggio del genere a cui era dedicato il festival. Ottimi i musicisti: John McLean alla chitarra, uno strepitoso Stu Mindeman al pianoforte, Clark Sommers al contrabbasso e Ulysses Owens jr. alla batteria. Pettinatura da divo old style con la brillantina a tirare indietro i capelli, completo viola con fazzoletto bianco nella taschina, Elling ha passato il concerto a compiacersi della propria bravura: sa di avere una voce splendida e si lascia, perciò, andare in una performance di onanismo artistico che prescinde dalla presenza del pubblico. Dopo i primi pezzi, di cui solo uno degno di nota, ci si chiede disperati se abbia un interruttore capace di farlo smettere. Le palpebre tendono a chiudersi durante una performance priva di sentimento: se avessero messo il disco, permettendo di fare altro nel frattempo, sarebbe stato meglio.
Ty Le Blanc
Completamente diversa dall’asettico Elling è la cantante texana: molto meno impostata del Sinatra de noartri, Ty Le Blanc è riuscita a emozionare il pubblico. Forse dovrebbe spiegare al collega che un concerto non è un’esibizione della propria bravura ma è un momento di comunicazione. Stabilitasi in Europa, la sua musica è un misto di jazz, blues e black music; circondata da ottimi professionisti come Michele Bonivento al pianoforte e Alvise Seggi al contrabbasso, la bravissima (e bellissima) Le Blanc è anche autrice, produttrice e arrangiatrice, dimostrando un talento a tutto tondo. Il concerto gratuito era gremito di gente, fra cui anche moltissimi giovani, e immaginiamo che nessuno sia rimasto deluso.
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