DPCM: la paura come mezzo per violare la libertà personale

La pandemia da Coronavirus ha rivelato una gestione della situazione di emergenza se non totalmente fallace, molto discutibile. Uno degli aspetti più controversi della gestione del Coronavirus è stata la decisione del governo di agire per mezzi dei cosiddetti decreti del presidente del consiglio dei ministri(Dpcm); bypassando la maggior parte delle volte, il parlamento. Ad avviso di chi scrive, questa decisione è totalmente arbitraria e completamente fuori da ogni legalità costituzionale. La nostra Costituzione infatti consente alle limitazioni della libertà personale, solo con la «riserva di legge assoluta», ossia attraverso un decreto-legge o un decreto legislativo. Nulla di tutto ciò è avvenuto, le Camere non hanno partecipato in nessun modo alla formazione di questi provvedimenti, che in quanto atti amministrativi, non possono, in alcuna maniera, limitare la libertà personale dei cittadini. L’atto amministrativo non costituisce neppure una fonte del diritto e ciò comporta che i cittadini non sono tenuti a rispettare i provvedimenti governativi essendo completamente illegittimi.

La possibilità di abuso del potere esecutivo nelle situazioni di emergenza era ben presente nelle menti dei padri Costituenti, che avevano vissuto il ventennio fascista, ove la ricorrenza del regime agli atti amministrativi, per approvare leggi di limitazione alla libertà individuale era consuetudine. Questo fu una delle ragioni per cui decisero di non lasciare assolutamente spazio all’arbitrarietà del governo, soprattutto in tema di libertà personale.
Purtroppo, a causa del terrore mediatico creato buona parte dai media mainstream, su una pandemia che dati alla mano, così grave e letale non è, molti cittadini non si sono minimamente posti il problema se le disposizioni adottate dal Presidente del Consiglio violassero i loro diritti costituzionali e si sono messi loro stessi a rimproverare chiunque non rispettasse i provvedimenti, ribadiamolo, del tutto illegittimi.

Pochi giorni fa, il Governo, sempre per mezzo di atti amministrativi ha emanato una nuova misura restrittiva, quello di indossare le protezioni per le vie aeree, le mascherine, all’aperto. Non solo, non esiste nessuna evidenza scientifica, sull’utilità di tale provvedimento, ma esso costringe il soggetto ad attuare uno sforzo maggiore nell’attività respiratoria e ciò rappresenta, sempre ad avviso di chi scrive, un’altra grave violazione dei propri diritti.

L’obiettivo finale sembra quello di far accettare al popolo, per mezzo della paura e del senso di colpa, le misure più lesive della propria libertà, in modo da instaurare una dittatura che spazzerà definitivamente quello che resta delle Costituzione socialiste del secolo scorso. Se i cittadini non proteggeranno con tutta la loro forza i loro diritti e continueranno a farsi terrorizzare dalla paura di un virus, oltretutto ormai curabile, i governi che si muovono, in definitiva, per conto del potere economico, applicheranno leggi sempre più liberticide e autoritarie: ora sta ai popoli impedire tutto questo.