Intervista a Antonio Razzi: «Sono l’unico vero referente della Corea in Italia»

Dopo aver negato un’intervista al Direttore Tito Borsa, ecco Antonio Razzi che ci spiega il suo punto di vista sulla politica italiana ed estera e sull’attualità.

Berlusconi è persona amabile e socievole.
Uno che ama la gente e sa starci insieme.

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Senatore Razzi, lei, forse un po’ anche per merito del comico Maurizio Crozza, è ormai un personaggio, conosciuto anche dai bambini. Le fa piacere?
Mi fa piacere che la gente mi apprezzi per quello che sono: uno di loro veramente e non a chiacchiere come nei proclami pre-elettorali.

Matteo Renzi è premier da un anno: a lei piace? Può dirmi una cosa positiva e una negativa fatta da questo governo?
Renzi non mi piace. La cosa positiva che ha fatto questo governo è stata quella di accordare a Silvio Berlusconi l’importanza che ha con il patto del Nazareno. Quella negativa: rinnegare e tradire quel patto.

Di Berlusconi invece cosa le piace, come mai lo ammira tanto?
Perché nonostante il suo blasone, la sua ricchezza accumulata con il lavoro e con l’estro spiccato dell’imprenditore di successo, è una persona amabile e socievole. Uno che ama la gente e sa starci insieme con un altissimo livello di simpatia e calore.

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Maurizio Crozza nei panni di Antonio Razzi

Sergio Mattarella è la persona giusta al Quirinale?
Mi auguro di sì. Io non lo conosco se non attraverso quanto si dice. Rivolga la stessa domanda a quanti lo conoscono bene.

L’Isis le fa paura? Secondo lei cosa dovrebbe fare l’Italia per difendersi?
La domanda, mi scusi, è retorica. Certo che fa paura. Non è una questione di una nazione ma di un intero continente. È l’Europa, il mondo intero che deve interagire per difendersi.

Come mai va spesso nella Corea del Nord? Non è un paese dove è facile entrare. Potrebbe descriverlo con pochi aggettivi?
Ho ottimi rapporti con le autorità diplomatiche coreane in Italia. Posso dire che sono l’unico vero referente in Italia che ha ottimi rapporti con quel paese. Aggettivi per descriverlo? Escluso, odiato, paese di grandi opportunità economiche e commerciali.

Lo sa che si dice che sia una dittatura crudele?
Io con i «si dice» non vado tanto d’accordo. Sono come San Tommaso.

Lei qualche anno fa passò dall’Italia dei Valori al Popolo della Libertà, suscitando molte polemiche. Nell’attuale parlamento sono 170 gli onorevoli che hanno cambiato partito: pensa che sia un comportamento sempre giustificabile? Pensa che gli elettori lo comprendano?
Signorina, in Italia non esiste il vincolo di mandato per i parlamentari. Ma mi tolga una curiosità, ha fatto la stessa domanda anche ai 170 parlamentari che chiama in causa?