La Cassazione dice basta ai «nutrizionisti» improvvisati

All’alimentazione, un punto così delicato della gestione del proprio corpo, ancora oggi non viene conferita la dovuta importanza. Certamente, l’attenzione su che cosa si ingerisce, sui giusti abbinamenti, le quantità raccomandate e i principi nutritivi va via via crescendo e sempre più persone modificano i loro comportamenti a tavola in modo da renderli più salutari. Ciononostante, per ricevere consigli e indirizzamenti, troppo spesso non ci si affida a professionisti del campo, ma a soggetti totalmente improvvisati e non legittimati.
Su questo blog ne parlammo già qualche tempo fa, invitando chi ci segue a non rivolgersi a coach e venditori senza alcuna competenza certificata, ma a contattare medici o biologi per raggiungere il proprio pesoforma in completa sicurezza. Ebbene, anche la giustizia dà man forte alla nostra posizione, che è poi quella rivendicata da dietisti, nutrizionisti e dietologi, i quali esprimono preoccupazione per la salute di chi si sottopone alle indicazioni di individui senza alcuna specializzazione e si ritengono vittime della loro concorrenza.
La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza, la n. 20281 del 28 aprile 2017, la quale sancisce che non solo la prescrizione/elaborazione di un programma alimentare, ma anche altre attività legate alla dieta, come l’educazione alimentare o anche il solo elargire dritte di questa natura è di esclusiva competenza di medici, biologi nutrizionisti e dietisti.
Da ciò si evince che personale di palestre, personal trainer, life coach e venditori di integratori non sono in alcun modo legittimati a consigliare ed educare a mangiare correttamente. Essi, infatti, sono privi di nozioni che devono essere garantite tramite esami riconosciuti e sprovvisti di una specifica abilitazione dello Stato.
Dunque, commette il reato di abuso di professione sanitaria (art. 348 del C.P.) anche chi si azzarda a diffondere principi di educazione alimentare senza aver conseguito una laurea, proprio come chi incita all’assunzione di integratori e/o stabilisce una dieta per persone sane o affette da patologie.
Se il buonsenso non bastava, ora possiamo anche rifarci a ciò che hanno stabilito i giudici per voltare le spalle a chi si erge a esperto di nutrizione pur non avendo effettuato studi in merito.