Le incongruenze delle testimonianze sull’agenda rossa – Parte 3

                            Leggi qui la prima parte

                            Leggi qui la seconda parte

Si riportano di seguito degli stralci della testimonianza del Dottor Ayala, interrogato dal P.m. Luciani. 

Per ciò che riguarda il riconoscimento delle vittime della bomba, Ayala dichiara che quando si avvicinò al corpo di Borsellino per poterlo identificare, assieme a lui c’erano il Magistrato Lo Forte e il Magistrato Natoli, anche se la presenza di Natoli all’ultimo interrogatorio non la ricordava.

P.M. Dott. LUCIANI – «Glielo chiedo perché, sempre in questo verbale dell’8 aprile del ’98, lei dichiara: «Nel frattempo – dico, sta facendo riferimento, appunto, all’avvicinarsi del luogo dove era il dottore Borsellino, e lei dice -nel frattempo arrivarono, infatti, i colleghi Lo Forte e Natoli e insieme cercammo conferma del sospetto che già avevamo». 

TESTE AYALA G. – «Se ho dichiarato che c’era Natoli, c’era; in questo momento non me lo ricordavo. Lo Forte… lo sa probabilmente la differenza di ricordo qual è? Che Lo Forte io me lo ricordo proprio piegato assieme a me, perché, dico, lo abbiamo dovuto guardare molto da vicino per cercare di confermare la… l’identificazione, chiamiamola così. Magari Gioacchino Natoli sarà rimasto in piedi, insomma, ma se ho detto che c’era, c’era».

In questo caso il Dott. Ayala non fa alcun riferimento alla presenza del Dott. Teresi subito dopo il momento della strage, come invece è stato riportato dal teste Arcangioli.
Quando precedentemente ha dichiarato che si diresse due volte verso la macchina blindata, lo fece perché la prima volta, aspettando che il fumo si diradasse, si diresse verso, appunto, le persone coinvolte nella strage per poterne riconoscere i volti o quel che ne restava. Perciò la vicenda della borsa accade successivamente al riconoscimento del Dott.Borsellino.
Continuando l’interrogatorio con il Dott. Luciani dichiara che la borsa, quando torna indietro dopo aver visto un carabiniere aprire la porta della vettura blindata, la trovò appoggiata al sedile posteriore, cosa diversa da ciò che disse però nell’interrogatorio del 1998, quando raccontò di aver visto la borsa tra il sedile anteriore e il sedile posteriore.

P.M. Dott. LUCIANI – «Perché sempre in questo verbale dell’8 aprile, per capire se è un… dell’8 aprile del ’98, lei dice: «Guardammo insieme in particolare verso il sedile posteriore, dove notammo, tra questo e il sedile anteriore», quindi sembrerebbe però, per chiarire un po’ il suo pensiero, sembrerebbe da questa verbalizzazione che era poggiata in terra, almeno questa». 

TESTE AYALA G. –« No, no, ha ragione lei a dire questo, ma io… il mio ricordo è che era… non credo che differenza comporti, per la verità, ma il mio ricordo… cioè o era tra il sedile anteriore e il sedile posteriore o era posata sul sedile posteriore, tutto sommato…». 

P.M. Dott. LUCIANI – «No, le chiederei di fare uno sforzo di memoria, perché magari, diciamo, sono altre risultanze processuali. Quindi, diciamo, il suo ricordo è quello del sedile posteriore.»
TESTE AYALA G. – «Il mio ricordo oggi è che fosse poggiata sul sedile posteriore.»
Assieme al Dottor Ayala, al momento della consegna della borsa tra lui e l’ufficiale dei Carabinieri, c’era anche il Giornalista Cavallaro, il quale era un conoscente di Ayala. Difatti quest’ultimo risponde dicendo che il giornalista fosse presente al momento della consegna della borsa. 

TESTE AYALA G. – «Arriva contestualmente, è lì; Cavallaro, quando io consegno la borsa, è lì».
Anche se poco prima il Magistrato Luciani gli rammenta che nel 2005, ad una domanda a riguardo, lo stesso teste ha risposto dicendo: «Nell’affidargli la borsa(all’ufficiale in divisa ndr) – quindi sta facendo riferimento al momento in cui le viene tra le mani la borsa – nell’affidargli la borsa(all’ufficiale in divisa ndr), gli spiegai che probabilmente era la borsa appartenente al dottore Borsellino. Poco dopo fui raggiunto dal dottore Felice Cavallaro».
Anche in questo caso la testimonianza di Ayala nell’ultimo interrogatorio non corrisponde perfettamente a ciò che fu detto nel 2005.

Continua…

[Questo articolo è collegato al Progetto Turing, a cura di Tito Borsa e Simone Romanato]