Legge elettorale al Senato, manifestanti tenuti lontani dal Palazzo

Siamo giunti alle battute finali dell’iter che- è chiaro- porterà all’approvazione della nuova legge elettorale con cui andremo a delineare la nuova legislatura nella primavera del 2018, il cosiddetto Rosatellum.
Nella giornata odierna è prevista una seduta fiume che ha avuto inizio alle ore 9 e che non sappiamo con esattezza quando terminerà. In mattinata, fino alle 14, si terrà il seguito della discussione unica sul complesso delle cinque fiducie poste dal Governo sull’approvazione degli articoli 1, 2, 3, 4 e 6 del ddl n. 2941 e connessi, recante modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. In seguito, si tratterà la delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali.
La prima chiama, riferita all’articolo 1 è programmata alle ore 14, la seconda chiama (articolo 2) alle ore 15 e a ruota tutti gli altri articoli, fino al 5, a un’ora di distanza. Alle ore 18, sarà votato ordinariamente l’articolo 5, sul quale non è stata posta la questione di fiducia. Infine, a seguire, la quinta ed ultima chiama, riferita all’articolo 6. Domani, invece, il voto definitivo.
Contemporaneamente alle votazioni in Aula, le forze di opposizione, tra tutte il Movimento 5 stelle che ha organizzato pullman da tutta Italia per far convergere attivisti su Roma, avevano chiamato i cittadini a manifestare il loro dissenso nei confronti di questa legge elettorale proprio sotto Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, in cui si stanno tenendo gli ultimi passaggi di questo cammino legislativo.
Già nella giornata di lunedì, tuttavia, erano incominciate a circolare notizie che lasciavano presagire l’impossibilità di dare vita a queste proteste pacifiche nei pressi dei palazzi del potere; infatti, era stato consigliato agli addetti ai lavori di tenere a portata di mano il loro tesserino parlamentare affinché potessero essere riconosciuti e lasciati accedere al loro luogo di lavoro senza problemi, in virtù dei blocchi, anche pedonali, previsti intorno al Senato.
È così giunto ieri l’annuncio che i manifestanti non potranno riunirsi a due passi dai senatori, ma in piazza del Pantheon, a debita distanza da loro. Addirittura, sono pronte centinaia di transenne atte a schermare il perimetro di Palazzo Madama.
Ancora una volta avvertiamo, pertanto, un netto scollamento tra politica e popolo, una divisione volutamente mantenuta dalla prima nei confronti dei cittadini che è chiamata a servire, ma che- se così impaurita- è conscia di star tradendo.
Questo evento, in ogni caso, è carico di significato; magari non riusciranno a fermare la corsa della legge elettorale, quasi sicuramente non susciteranno in nessun parlamentare a favore del Rosatellum un minimo sentimento di vergogna, ma, certamente, questi nostri connazionali che scenderanno in strada daranno testimonianza di vivo attaccamento ai principi difesi dalla Costituzione e un segnale di presenza e concreta vigilanza dell’operato dei portavoce eletti.