Silvana De Mari è libera di dire sciocchezze sui gay

ei giorni scorsi vi abbiamo riportato alcune frasi di Silvana De Mari, scrittrice per ragazzi e medico, a proposito dei danni che il sesso omosessuale porterebbe all’organismo: «cancro all’ano» nel caso dei rapporti fra uomini e addirittura «cancro alla faringe» per quanto riguarda le donne.
A questo «parere medico» (si fa per dire, perché non corroborato da nulla), si aggiungono considerazioni ancora più sconcertanti: il sesso anale «è un gesto di violenza e di sottomissione. È un gesto che viene sempre fatto nelle iniziazioni sataniche» e poi, dulcis in fundo, «ne ha fatto un video anche Angelina Jolie». La soluzione? La castità, ça va sans dire, che è una «roba straordinaria» perché «se un uomo ama un altro uomo dovrebbe trasformare questo amore in castità», visto che il sesso serve solo alla riproduzione.
Opinioni discutibili e visibilmente basate sul nulla. È anche questa libertà d’espressione? Anche a chi scrive, paladino di questo diritto molto esteso e inalienabile, qualche dubbio è sorto: frasi come quelle pronunciate da Silvana De Mari offendono una categoria ampia e variegata della popolazione e possono portare individui già discriminati e per questo borderline a sentirsi ancor più attaccati.
Non sarebbe quindi un’operazione di valore sociale zittire la dottoressa scrittrice? Il primo impulso è senz’altro quello di cavalcare questo proposito, anche se a ben vedere si tratta della negazione di un diritto senza alcun vantaggio sociale rilevante. Anche mettendo sulla bilancia da una parte la privazione della libertà di espressione (che è anche libertà di esprimere sciocchezze) della De Mari e dall’altra il vantaggio che l’assenza di certi discorsi indubbiamente porta alla società, non c’è storia. Non è zittendo la signora che cambia la percezione dell’omosessualità.
La soluzione al proliferare di queste stupidaggini non è una denuncia o una querela, non è quindi privare per legge qualcuno del diritto di diffonderle. La soluzione risiede nella sensibilizzazione, nell’istruzione e nella cultura. Non c’è nulla di male nell’essere credenti, ma negare l’evidenza della scienza e della più empirica esperienza è diverso ed è concausa di un cattolicesimo esasperato e cieco. Affermare che «l’omosessualità non esiste. La sessualità è il modo della biologia per creare le generazioni successive attraverso l’incontro fra gameti femminili e maschili» e che quindi «i gay sono persone asessuate e omoerotiche» perché «la sessualità è solo tra maschi e femmine»; ecco, affermazioni come queste sono pericolose, ma non si deve neutralizzare il loro effetto zittendo chi le pronuncia, bensì rendendo immuni i destinatari.
Silvana De Mari è libera di dire alla radio (precisamente alla Zanzara, su Radio24) quanto vi abbiamo riportato? Sì. Ma noi siamo liberi (e forse eticamente obbligati) a confutare una per una le sue tesi per mostrare la pochezza e l’infondatezza di queste affermazioni.