Arriva Matteo Renzini! Per un pugno di voti il Pd imita la Lega

«Dobbiamo avere uno sguardo d’insieme uscendo dalla logica buonista e terzomondista per cui noi abbiamo il dovere di accogliere tutti quelli che stanno peggio di noi». Se fossimo a scuola, Matteo Renzi sarebbe quello che copia i compiti in classe dai compagni che hanno voti più alti, tornando in politica questo atteggiamento è solamente un modo per prendere un po’ di voti degli avversari. Ebbene sì, la frase d’esordio è di Matteo Renzi ed è presa dal suo libro Avanti, in uscita il 12 luglio per Feltrinelli. Sembrava uno dei soliti slogan di Salvini, invece è firmata Pd.
«Noi non abbiamo il dovere morale di accogliere in Italia tutte le persone che stanno peggio. Se ciò avvenisse sarebbe un disastro etico, politico, sociale e alla fine anche economico. Noi non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro». Ecco, aiutiamoli a casa loro, manca solo «Invasione» e i due Matteo diventerebbero la stessa persona. Visto che «un eccessivo tasso di emigrazione spesso priva le società meno sviluppate delle competenze e delle risorse umane di cui avrebbero bisogno per crescere e ammodernarsi», allora bisogna agire sui paesi da cui provengono. Come? Nell’anticipazione resa pubblica dal sito del Pd questo non viene detto, se non con vaghi accenni a presunti aumenti ai fondi per la cooperazione internazionale e alla presenza di Enel ed Eni in Africa.
«Chi viene qui deve fare i conti con la nostra identità» è il nuovo slogan renziano: il segretario del Partito Democratico lo aveva anticipato, l’immigrazione sarà al centro anche della sua campagna elettorale. Il controllo dell’immigrazione è un atto di «ragionevolezza» che «cozza con il buonismo filosofico e con l’utilitarismo universalista di certa classe dirigente e dei raffinati “ceti riflessivi” di alcune redazioni», continua l’ex premier, lanciando qualche stoccata quasi scontata. Renzi poi ci fa presente che «il contrario di integrazione è disintegrazione», e qui lo ringraziamo per non averci fatto aprire il Devoto-Oli. Cita Paul Collier: «La persona che ha più bisogno di noi non è quella che riesce ad arrivare da noi, ma quella che neanche può permettersi di provarci, forse ignorando che 1. l’accademico britannico è famoso tanto quanto coloro che hanno agilmente smontato la scientificità dei suoi scritti; 2. stiamo parlando di un signore che liquida con superiorità il liberalismo etichettando i suoi rappresentanti come snob»; 3. Collier ha anche scritto un articolo sul Guardian in cui spiega «perché negare il lavoro ai rifugiati è un errore catastrofico» e anche sotto il governo Renzi gli immigrati, fintantoché non venisse deciso il loro status, non potevano lavorare, e qui si intende occupazione retribuita.
Il libro di Renzi sembra davvero, almeno dalle premesse, una mossa elettorale mal costruita perché non propone nulla di nuovo, ma unisce malamente le proposte (anche assurde) dei suoi avversari. Ieri il profilo Facebook del Pd aveva postato l’immagine che trovate a lato; immagine che, dopo aver dato vita a una sequela di insulti anche e soprattutto da elettori dem, è stata cancellata. Forse il «nuovo» Pd ruberà qualche voto a Salvini, ma sicuramente perderà parecchi elettori.