Marx, Weber e la stratificazione sociale

Assistiamo sempre più a un processo di pauperizzazione, dove nel modello marxista la classe dominante, che detiene i mezzi di produzione, si appropria del plusprodotto aumentando la disuguaglianza sociale. Dal concetto di disuguaglianza sociale, ossia la differenza esistente tra diversi individui nel reperire le risorse di cui necessitano per la sussistenza, arriviamo al concetto di stratificazione sociale.

Per stratificazione sociale si intende un sistema di disuguaglianze che è strutturato attraverso una suddivisione della società in gruppi sociali ben definiti. Non tutti i sociologi sono però concordi su quali fattori siano da includere nell’analisi della stratificazione sociale. Una differenza ben conosciuta è presente nelle divergenze delle analisi prodotte da Karl Marx e Max Weber.

Per Karl Marx la stratificazione sociale poggia esclusivamente sul rapporto degli individui con i mezzi di produzione, dove per mezzi di produzione si fa riferimento al Capitale, ai macchinari e alla terra. I detentori di tali risorse sono posti nella classe dominante, la cosiddetta borghesia, mentre gli individui contrapposti sono detti proletari, che devono prestare la propria forza lavoro al capitalista borghese per guadagnarsi il sostentamento per sé e la propria prole.

Da questo modello di stratificazione sociale nasce la lotta di classe marxista, in cui il capitalista borghese si appropria del plusprodotto generato attraverso il pluslavoro dei proletari, allargando le disuguaglianze sociali, oltre che generare l’alienazione del lavoratore, data dalla sempre più marcata differenziazione del lavoro.

L’analisi di Max Weber ha dei punti di contatto con quella marxista, ma non poggia esclusivamente su fattori di carattere economico. Weber distingue tre aspetti sulla stratificazione sociale: la classe, lo status e il partito.

La classe è la posizione di un individuo all’interno della società, composta dalle sue capacità, dalle sue conoscenze, dalle sue specializzazioni e, in definitiva, dalla sua posizione all’interno del mercato del lavoro. Per status si intende lo stile di vita che un determinato individuo mostra all’interno della società, basato sull’onore, sul prestigio e sulla religione; e, in ultima analisi, il partito, dunque l’appartenenza politica per raggiungere scopi comuni anche ad altri individui, nonché le connessioni di un individuo con il potere politico.

La sommatoria di questi tre aspetti genera per Weber delle conseguenze sulle opportunità di vita di un individuo all’interno della società.