Agri-fotovoltaico: cosa c’è da sapere

Con lo scorso articolo, riguardante i pannelli fotovoltaici installati sugli edifici, abbiamo introdotto il tema delle fonti rinnovabili. Oggi invece parliamo sempre dei pannelli fotovoltaici ma utilizzati in ambito diverso, ovvero quello rurale: l‘agri-fotovoltaico.

Agricoltura e fotovoltaico: coesistenza possibile?

Il grande sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, in particolare del fotovoltaico in ambiente agricolo, ha generato delle critiche poiché c’è chi ritiene che questi impianti sottraggano territorio coltivabile. In risposta a tali osservazioni è nata l’idea dell’agri-fotovoltaico, che a differenza del campo fotovoltaico dove i pannelli sono posati a terra, intende valorizzare sia gli aspetti energetici, sia gli aspetti agricoli del territorio.

L’ombreggiamento: un problema?

Nel sistema agri-fotovoltaico i moduli sono posizionati a circa 5 metri dal suolo, potendo così permettere il passaggio al di sotto di essi delle macchine agricole.

L’Università Cattolica di Piacenza ha compiuto uno studio per valutare l’eventuale decremento di produzione su un campo agri-fotovoltaico. In una coltivazione di mais non irrigua, ovvero che dipende solo dall’irrigazione dell’acqua piovana, la coltivazione sotto il fotovoltaico garantisce un lieve incremento produttivo, soprattutto negli anni in cui c’è carenza di pioggia.

Tra le diverse tipologie d’impianti ci sono anche quelli a inseguimento solare per massimizzarne il profitto. Essi sono costruiti per migliorare la luce assorbita e l’ombreggiatura, diminuendo al contempo l’evaporazione e lo spreco d’acqua.

Agri-fotovoltaico: la normativa di riferimento

Il Governo Italiano, in attuazione della Direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio Sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, ha emanato il D.lgs. n.199/2021, entrato in vigore il 15 dicembre 2021, con il quale l’Italia ha inteso conseguire un obiettivo minimo del 30% come quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo.

Questo Decreto ha definito criteri e modalità per incentivare la realizzazione d’impianti agri-fotovoltaici attraverso la concessione di prestiti o contributi a fondo perduto.

Il D.L Semplificazione 77/2021 convertito nella Legge n.108 del 29/7/2021, all’articolo 31 comma 5, fa riferimento ai parametri che devono essere monitorati in queste tipologie di coesistenza tra agricoltura e impianti fotovoltaici. I parametri sono:

  • impatto sulle colture
  • risparmio idrico
  • produttività agricola sulle diverse tipologie di colture
  • la garanzia della continuità delle attività delle aziende agricole interessate

Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dovremmo installare 50Gw di nuovi impianti fotovoltaici. Allo stesso tempo potremmo creare delle comunità agro-energetiche per poter distribuire i benefici, economici o meno, ai cittadini o alle imprese del territorio. Lo stesso meccanismo viene utilizzato dalle comunità energetiche, che abbiamo spiegato in questo articolo.

Il ruolo dell’agricoltore

La figura dell’agricoltore è spesso stigmatizzata in generale, dato che viene visto come un lavoro rude/sporco, dove bisogna svegliarsi presto e sporcarsi le mani. La verità è che in molti usufruiamo dei loro prodotti, tra verdure, carni e latticini, ma in pochi decidono di affrontare questo settore lavorativo, per i motivi detti precedentemente.

Il lavoro dell’agricoltore è fatto da piccoli gesti quotidiani che si ripetono da millenni, i quali hanno un effetto sul pianeta e sulla vita delle persone. Progetti sostenibili, come quelli dell’agri-fotovoltaico, possono andare a migliorare la qualità della coltura agricola e migliorare la professione dell’agricoltore, facendo percepire questa figura lavorativa sempre più innovativa e all’avanguardia.