La mia generazione ha perso

Maurizio Gasparri, come si suol dire, un nome una garanzia. Aggiungeteci pure Twitter, mescolate bene e vi verrà fuori un ottimo passatempo mentre aspettate l’autobus o che il vostro medico di base si liberi: altro che le solite riviste da sala d’attesa: Maurizio è imprevedibile, vivace, molto spesso pare pure aggressivo. Poi però basta guardare quel suo faccione che emana sagacia e simpatia da tutti i pori e realizzi che non hai capito nulla, e che mai nulla capirai: lui è avanti, mille anni lui oltre qualunque mortale. Maurizio Gasparri potrebbe benissimo essere il personaggio perfetto per una barzelletta: “ci sono un inglese, un tedesco e un gasparri che aprono Twitter…” e via discorrendo. Culmine di cotanto genio è stata la risposta ad una ragazza, rea di essere fan di Fedez, uno degli artisti che appoggiano apertamente il Movimento 5 Stelle: “meno droga, più dieta” sono state le parole del, so che pare assurdo, vicepresidente del Senato della Repubblica. Maurizio Gasparri, 14000 tweet all’attivo, come abbiamo già visto è solito dare il peggio di sé sui social. Mai però aveva compiuto un tale suicidio mediatico, andandoci comunque molto vicino con e tu ciuccio che ciucci? (8.10.14). Fossimo in un paese serio, Maurizio si sarebbe sotterrato dopo una figura simile (in un paese serio vicepresidente del senato lo sarebbe qualcun altro), visto che però siamo nella repubblica delle banane, nessuno (fuori dal web) ha provato a strappare lo scranno a questo simpatico individuo. E, soprattutto, nessuno ha mai provato a interdirlo dall’uso di Twitter, droga più pesante della cocaina. Ce lo teniamo lì, a scaldare la sua comoda poltrona twittando come un forsennato. Che dire? La mia generazione ha perso… abbasso le grasse! Viva Gasparri! Viva l’Italia, e anche qualcos’altro!

Tito G. Borsa

da giornalettismo.it
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