La Terra dei Fuochi e le altre faccende trascurate da Salvini

A dirlo è lo stesso Sergio Costa: «Oltre ciò, io non posso fare altro». L’attuale Ministro alla tutela del Territorio e del Mare si è rivolto in modo chiaro e preciso a Matteo Salvini, secondo lui colpevole di non essere intervenuto con durezza per risolvere il problema di coloro che appiccano le fiamme nella terra dei fuochi. «È necessario che ci siano i posti di controllo per arrestare le persone che compiono tali reati. Ne ho parlato anche con il premier Conte».

Costa, «colpevole» di aver già reso il suo Ministero plastic-free, è lo stesso che da Ufficiale Generale scoprì quella che oggi chiamiamo «Terra dei fuochi» ed è per questo motivo che Di Maio lo scelse come Ministro all’Ambiente.
Molte volte Salvini si è espresso contro il lavoro di Costa, come allo stesso tempo si è scagliato contro l’operato di Toninelli, salvo poi rivendicarne gli sbocchi autostradali.
Dopodiché, Costa rincara la dose dicendo: «Salvini smetta di andare al mare e venga a lavorare». D’altronde sono ormai famose le sue foto che spopolano sul web in cui balla a torso nudo davanti ad una cubista del «Papeete Beach» e, a meno che Salvini non stesse per salvare una rara specie marina in via d’estinzione, il Ministro Costa ha avuto una ragione difendibile per criticare il «non operato» di Salvini.

Il Ministro dell’Interno, da quello che pubblica su Facebook, non sembra sia molto impegnato nell’impiegare il suo tempo a servizio degli italiani, come, alla stessa maniera, non sembra sia preoccupato delle indagini da parte della magistratura che stanno investendo la Lega. Dall’indagine sulla presunta tangente che l’ex sottosegretario Siri avrebbe preso da uomini vicini a Messina Denaro in cambio di un provvedimento ad hoc, fino all’indagine sui fondi russi alla Lega in cui Salvini ha compiuto sia passi avanti che continui dietrofront a riguardo della sua vicinanza a Savoini.

Successivamente ad una domanda su quest’ultima vicenda da parte di un giornalista, Salvini ha risposto: «Siamo al 3 di agosto amico mio, altre domande?», per poi concludere l’intervista con: «Lei è un maleducato». Nei giorni precedenti concluse un’altra intervista con un tono analogo in seguito ad una domanda riguardante suo figlio sulla moto d’acqua della polizia e all’allontanamento del reporter che stava filmando la scena, con la seguente: «Vada a riprendere i bambini visto che le piace tanto».
Così, tra compiti non svolti, indagini aperte e il silenzio alle domande dei giornalisti, Salvini non sembra riuscire a ricoprire nel migliore dei modi il suo incarico istituzionale.