Libertà è semplificazione

Foto da ilfattoquotidiano.it
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Il governo Renzi è sì il governo del «cambiamento» e della «rottamazione», ma dovrebbe – almeno sulla carta, anzi sulla voce – essere anche il punto di svolta verso la tanto agognata semplificazione: l’abolizione di tanta inutile burocrazia, uno Stato che si adatta ai bisogni del cittadino e non viceversa, una meritocrazia senza individui che, magari molto preparati, scelgono – o sono costretti a scegliere – una via più breve di quella che più si addice loro.
Questo non è ammissibile in una nazione liberal-democratica come la nostra dove però le «scorciatoie» esistono soltanto per i «qualcuno»: i figli che vogliono seguire le orme del padre, certe donne (e certi uomini) che la (lo) danno via per un posto in parlamento e così discorrendo.
Mi perdonino i lettori per questa breve divagazione che però ritengo essere molto attinente: semplificando non risolveremo i problemi come il nepotismo e i favoritismi, sarebbe tuttavia un ottimo inizio: diamo una «scorciatoia» (che non sarà più tale) a tutti per far sì che chi già ce l’aveva si trovi alla partenza (quasi) accanto agli altri.
Ma stiamo sognando i contorni di una magnifica utopia: Renzi continuerà a spacciarsi per un «simil liberale di sinistra» e molti continueranno a credergli.

Tito Borsa