M10: Il nuovo motore per andare nello spazio

In questi ultimi tempi dove imperversano incertezze e dubbi uno dei temi ai quali si pensa di meno è lo spazio. In un ambiente dove la guerra sta portando le persone indietro nel tempo i nuovi sviluppi tecnologici si perdono fra le righe.
Ecco che invece l’Italia è proprio il paese che ha contribuito a migliorare il mondo della propulsione spaziale. È di matrice italiana, infatti, il nuovo motore M10 che verrà usato come propulsore per i nuovi lanciatori Vega-E. L’azienda che lo produce si chiama Avio e possiede una storia longeva nella progettazione e fabbricazione di lanciatori spaziali e missili tattici. Questa impresa è abbastanza estesa se si pensa che è in grado di dare lavoro a più di 100 dipendenti solamente tra Italia, Francia e Guyana Francese.

Il nuovo motore M10 nel futuro dei lanciatori spaziali

L’azienda aerospaziale ha annunciato l’avvenuta accensione di M10, un propulsore che può fornire una spinta di ben 10 tonnellate. Questo motore oltre che a essere potente, è parte di una nuova categoria di propulsori che utilizzano ossigeno e metano liquido. M10 sarà dunque un progetto che oltre a mirare alla potenza, avrà un risvolto green e a favore dell’ambiente.
Il progetto è nato nel 2012, dall’unione di Avio con l’Agenzia spaziale italiana, dove si è iniziato a studiare un modo per giungere all’upgrade di Vega. L’idea è quella di far nascere un propulsore a base di metano, chiamato Vega-E, che avesse un basso impatto ambientale. I nuovi motori sono infatti basati su propellenti criogenici a ossigeno e metano liquido. Questo costituisce una nuova innovazione che può rivoluzionare il mondo della progettazione spaziale.


Il razzo che è stato collaudato per la prima volta, M10, deve fornire 98 kN di spinta con un impulso specifico minimo necessario è di 362 secondi. Il nuovo motore permetterà sia di avere una potenza considerevole che una maneggevolezza rilevante. Questo progetto, infatti, permetterà di effettuare diverse manovre orbitali, grazie all’unione della sua configurazione a spinta modulabile con la capacità particolare di riaccendersi diverse volte. La proprietà di avere un motore che può essere acceso diverse volte, permette agli addetti ai lavori di poter direzionare in modo differente M10 e rende questo prodotto sfruttabile in molte situazioni diverse.

Un motore a prova di ambiente

Come già citato, il nuovo propulsore è stato sviluppato per essere più sfruttabile e green. È la combinazione vincente di metano e ossigeno che rende questo progetto innovativo e avveniristico.
Solitamente, infatti, i comuni lanciatori utilizzano come propulsore l’idrogeno, che è un gas molto più infiammabile e più energetico del metano.
Tuttavia, questo progetto riesce a essere performante senza dover utilizzare il comune gas idrogeno. Quest’ultimo infatti, oltre a essere più costoso, è anche più difficile da maneggiare. Il metano, infatti, ha permesso di creare un motore più maneggevole, semplice contribuendo ad abbassare le necessità strutturali e dunque le emissioni.
Inoltre, questa tecnologia risulta competitiva anche grazie a come è stata costruita. M10, infatti, è interamente stato creato utilizzando la stampa 3D. Grazie a questa tecnologia è stato possibile assemblare filo di fibra di carbonio in una matrice di resina epossidica. Questo ha reso questo motore efficiente, eco-friendly, meno complesso e leggero.

Grazie a M10 quindi, sarà possibile avere una propulsione più semplice e controllata. Questo permetterà agli addetti ai lavori di lanciare in orbita molti satelliti con orbite diverse e gestire al meglio i nuovi lanciatori Vega-E.
L’Italia, dunque, stupisce ancora e ci regala un trampolino di lancio verso nuove avventure spaziali.