Maria Antonietta di Francia: la regina del pettegolezzo
Amo l’imperatrice ma la temo anche a distanza; quando le scrivo non mi sento mai perfettamente a mio agio.
So che, specialmente in fatto di politica, ho pochissima influenza sul pensiero del re. È forse prudente da parte mia fare scenate con il suo ministro su argomenti per i quali può essere quasi sicuro che il re non mi appoggerebbe? Senza alcuna ostentazione o bugie, ho fatto credere agli altri che ho più influenza di quanto in realtà ne abbia, perché se non gli avessi lasciato credere ciò, ne avrei avuta anche meno.
Come potevo sapere che lo stato versasse in simili condizioni? Quando chiedevo del denaro me ne veniva dato il doppio del richiesto!
Se non ho risposto, è perché la Natura stessa si rifiuta di rispondere a una simile accusa lanciata contro una madre! Mi appello a tutte le madri che sono presenti!
Pardon, Monsieur. Non l’ho fatto apposta.
Le frasi sopra riportate sono state pronunciate in luoghi, occasioni e anni molto diversi, dalla reggia di Versailles al patibolo, ma hanno tutte una cosa in comune: colei che le ha enunciate.
Per la rubrica Le fake news nella storia, oggi analizzeremo un personaggio a dir poco complesso, che è stato oggetto di agguerrite discussioni e che ancora oggi solleva dubbi negli storici più appassionati: la regina Maria Antonia Giuseppa Giovanna d’Asburgo-Lorena, o più comunemente nota come Maria Antonietta.
Una vita in vetrina
Maria Antonietta nasce a Vienna il 2 novembre 1755: figlia della temibile imperatrice Maria Teresa d’Austria e di Francesco Stefano di Lorena, viene da subito usata per suggellare un patto di alleanza e di amicizia con la Francia contro la Prussia e l’Inghilterra, che minacciavano i domini austriaci soprattutto sui territori dell’Alsazia e della Lorena.
Viene perciò data in sposa a soli quattordici anni al Delfino di Francia – titolo attribuito al primogenito ed erede al trono della casa reale francese – il futuro Luigi XVI, che ovviamente la giovane non aveva mai visto, ma che le era stato descritto come un uomo dolce e affettuoso.
Una volta trasferitasi alla Corte di Versailles, le venne imposto dal primo momento di abbandonare ogni cosa che la legasse alla sua patria e per sopperire alla solitudine, alla noia e a quello che si rivelò un matrimonio piuttosto deludente e privo di passione, la regina cominciò a dedicarsi a costose frivolezze.
Maria Antonietta soffriva già il peso dell’essere una regina straniera, ma la cosa peggiorò perché a causa della leggerezza del suo carattere, dovuta probabilmente alla giovanissima età, e ai favoritismi che concedeva ai suoi amici e alle sue dame, la Corte iniziò a far circolare maldicenze e pettegolezzi di ogni sorta: venne soprannominata con disprezzo L’Austriaca.
Nemmeno maturando con il passare degli anni la regina riuscì a scrollarsi di dosso le accuse di essere «donna frivola, irresponsabile, assetata di lusso e dissipatrice», e durante la Rivoluzione Francese rifiutò qualsiasi compromesso col popolo, essendo una ferma e convinta sostenitrice dell’ancien régime e del diritto divino della monarchia: venne imprigionata e sottoposta a un processo farsa nel quale venne giudicata colpevole di alto tradimento, poi morì sulla famosa ghigliottina con regale dignità, così narrano le fonti, il 16 ottobre 1793, considerata la vera data della fine dell’ancien régime.
Facciamo chiarezza
Come abbiamo già notato nei precedenti articoli, i personaggi al centro dell’attenzione mediatica vengono spesso accusati di falsità; nel caso di Maria Antonietta tutto ciò è stato esacerbato dal fatto che ha vissuto da regina assoluta durante una rivoluzione di enorme portata come quella Francese del 1789, ma anche dal fatto che fosse una straniera che governava abbastanza apertamente e alla luce del sole accanto al marito, Luigi XVI, la cui forza e determinazione non erano assolutamente paragonabili a quelle della moglie.
Certamente la giovane Maria Antonietta non ha gestito al meglio il potere che le è stato affidato, e come lei molti altri prima e dopo, tuttavia bisogna rammentare che si trattava di una quattordicenne letteralmente strappata dalle sue radici e catapultata in un mondo di cui non sapeva nulla e con persone che la trattavano con indifferenza nel migliore dei casi.
La Corte di Versailles inoltre era nota per avere un’etichetta di comportamento estremamente precisa e variegata: Maria Antonietta proveniva da un ambiente molto più semplice e austero, abituata inoltre a una più ferrea osservanza dei precetti religiosi, la giovane regina venne letteralmente scioccata dallo stile di vita francese che non poteva essere più diverso dal suo.
Oltre alle falsità riportate dagli aristocratici, Maria Antonietta dovette anche fronteggiare le fake news che la rivoluzione faceva circolare per dimostrare al popolo la legittimità di quanto stavano costruendo. A proposito di quest’ultima affermazione, l’autrice ci tiene a precisare che non si sta esprimendo un’apologia al comportamento sconsiderato dell’aristocrazia francese dell’epoca, ma semplicemente riportando dei fatti accertati dagli storici. La regina era inoltre mal consigliata da innumerevoli ministri, il cui vero scopo era probabilmente quello di rovesciare la dinastia Borbone e acquisire il potere.
Maria Antonietta nei media
Un personaggio di tale rilevanza non poteva certo passare inosservato dalla cultura di massa, sia nel passato sia nel presente: nel XVIII secolo era considerata la donna più bella d’Europa ed era inoltre un’icona della moda e dello stile. Le grandi acconciature che tanto sono andate di moda durante il 1700 furono introdotte proprio dalla regina francese, che però in età adulta scelse uno stile più elegante e semplice che venne definito poi Moyenne, a metà tra la moda austriaca e quella francese.
Nella letteratura Maria Antonietta è protagonista di ben cinque romanzi di Alxandre Dumas padre, di una tragedia di Giacomo Leopardi e di molti altri romanzi; la regina è sbarcata anche al cinema e in televisione con innumerevoli serie e film, il più famoso dei quali è probabilmente Marie Antoinette di Sofia Coppola del 2006. Perfino in Giappone risuona l’eco di Maria Antonietta, essendo uno dei personaggi principali del manga e anime Le rose di Versailles, più noto in Italia col titolo di Lady Oscar, creato da Riyoko Ikeda a partire dal 1972.
Maria Antonietta compare addirittura come membro della classe Rider nel videogioco per cellulari Fate/Grand Order insieme al suo boia Charles-Henri Sanson, il quale è di classe Assassin.
Difficilmente si riuscirà a riabilitare completamente la figura di questa regina, visto che come spesso accade si preferisce dare credito a leggende metropolitane molto divertenti, ma altrettanto poco attendibili, tuttavia una cosa è certa: il mondo non dimenticherà mai questa giovane e particolare regina di Francia.