Movimento 5 Stelle, vi raccontiamo la campagna dietro le quinte

Il Movimento 5 Stelle siciliano è la locomotiva della creatura di Beppe Grillo.

Dopo 4 anni e 6 mesi di governo, orgogliosamente guidati dall’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, gli attivisti siciliani stanno vivendo una campagna elettorale dal sapore unico, densa di impegni e di incontri in tutta l’isola.
Il prossimo 25 settembre si celebrerà, infatti, un vero e proprio election day.
A differenza delle altre regioni italiane, in Sicilia, il Movimento 5 Stelle presenta non due, ma ben quattro liste: la lista dei candidati alla Camera, la lista dei candidati al Senato, la lista per i consiglieri regionali e la lista del Presidente, Nuccio di Paola, 40 anni, ingegnere informatico gelese, che si candida a divenire il primo governatore pentastellato della storia.
È per questo motivo che abbiamo scelto il Movimento 5 Stelle come soggetto della nostra osservazione.
Con lo scopo di raccontarvi la campagna elettorale da dietro le quinte, strada per strada, città per città, abbiamo messo lo zaino in spalla, per seguire le truppe di Di Paola.


Castelvetrano, la nostra prima tappa


Il nostro primo giorno di viaggio comincia da Castelvetrano, in provincia di Trapani, comune di 30mila abitanti, che il Movimento 5 Stelle amministra dal 2019, dopo un clamoroso scioglimento per mafia che ha costretto ad elezioni posticipate.
La sfida è elevata e, al contempo, entusiasmante: confermarsi come primo partito in Sicilia e conquistare Palazzo d’Orleans.
All’inaugurazione del comitato elettorale cittadino, in pieno centro, ci sono molti volti da scrutare.
C’è il sindaco Enzo Alfano, che lamenta le avversità amministrative, causate dal dissesto finanziario ereditato e dall’impossibilità di ricostituire una maggioranza, dopo che molti consiglieri comunali eletti con il Movimento 5 Stelle hanno preferito emigrare verso altri gruppi politici.

Luca d’Agostino, il volto giovane del Movimento 5 Stelle

C’è Luca d’Agostino, 28 anni, da circa dieci anni membro attivo del gruppo locale. È reduce da un’esperienza di assessore comunale, che ha avviato solo cinque mesi fa. Adesso è pronto a far ingresso a Palazzo dei Normanni. Se eletto all’Assemblea Regionale Siciliana, avvisa Di Paola, sarà il consigliere regionale maschio più giovane del Movimento. Raccontandosi, ci ha confessato: «Ho scoperto la politica, la mia più grande passione, a 18 anni. Il Movimento dimostra con i fatti di credere nei giovani. Mi ha preso e mi ha chiesto di occuparmi della politica e di tutto ciò che mi circonda. Io incarno pienamente la rivoluzione dei trentenni di cui Beppe Grillo parlava anni or sono ». D’Agostino guarda all’immediato futuro e promette, se eletto, di dedicare la sua azione politica alla sanità pubblica. Ci spiega, infatti, che nella sua terra, la Valle del Belice, esiste un solo ospedale, costruito dopo il terremoto del 1968, ma gradualmente depotenziato dalla politica locale, fino ad essere reso incapace di garantire le più elementari prestazioni sanitarie. Il suo impegno sarà legato a rimuovere la politica dalla sanità.

Francesco Cappello, l’esperto che non si ricandida

C’è, poi, Francesco Cappello, espressione della vecchia guardia, prossimo a completare le ultime settimane del suo secondo mandato. Dinanzi ad una nostra provocazione sul vincolo del doppio mandato risponde con serenità e scioltezza: «Il mantenimento del doppio mandato non mi ha affatto deluso. Non ho mai chiesto di ricandidarmi e sono cosciente del fatto che le regole si rispettano. Io vado avanti, tornando alla società civile, al punto di partenza, perché la politica va fatta sempre, a prescindere dalle candidature. Il Movimento 5 Stelle, infatti, è composto da uomini e donne che dimorano fuori e dentro le istituzioni. È solido per struttura, ma liquido per composizione ».

Il deputato uscente, Cappello, continua a prestare assistenza in nome dell’unità di squadra. La sua automobile, così differente per linea e cilindrata da quella di un politico esperto, è sempre piena di gazebo, tavoli, bandiere e volantini. Prima di salutarci sorride e tiene a precisare: « Attenzione a chi ci accusa di esserci trasformati in qualcosa di radicalmente nuovo rispetto alle origini, di aver assunto un’identità diametralmente opposta a quella originaria, di esser diventati un partito come tutti gli altri. Nel Movimento 5 Stelle non ci sono tessere di partito e ci si può iscrivere e disiscrivere facilmente e spontaneamente. La nostra è una forza che continua a vivere delle donazioni e del contributo personale e gratuito di tante persone, prive di un ruolo istituzionale, ma attive sul territorio».

Prima di chiudere il pranzo, rigorosamente a base di pesce, gli attivisti, supportati da una voce più stentorea, emettono cori propiziatori. In sottofondo, invece, si rumoreggia di sondaggi segreti che attestano il Movimento su percentuali trionfali. A Castelvetrano si crede nella vittoria.