Mamma, mamma dammi la pensione

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Le elezioni regionali hanno tolto i riflettori dalla questione pensioni: i 15-20 miliardi che lo Stato dovrà restituire ai cittadini dopo la sentenza di incostituzionalità della legge Fornero. Gli italiani nel giro di un anno sono – almeno un po’ – maturati: sarebbe sciocco e sintomo di malafede affermare che gli 80 euro promessi prima delle europee del 2014 siano stati ininfluenti per il plebiscitario (escludendo l’astensione) risultato a favore di Renzi. Per le regionali il premier ci aveva riprovato promettendo 500 euro una tantum ad agosto a tutti coloro che sono stati toccati dalla legge Fornero ma questa volta non tutti si sono fatti fregare: in effetti 500 euro non sono altro che una briciola dei soldi che lo Stato deve restituire ai cittadini. Lo ha stabilito la corte costituzionale e Renzi, nel caso decidesse (come sembra) di voler ignorare completamente la sentenza, creerebbe un ingombrante precedente.
Paradossalmente ci tocca – solo per questa volta – appoggiare Salvini: Movimento 5 Stelle a parte, la Lega è l’unico partito che ha il diritto di contestare la legge Fornero che è stata votata da Pd, PdL, Udc e Fli. E adesso invece tutti a sbracciarsi per mostrare di essere sempre stati contro il cosiddetto «Salva Italia», che – numeri alla mano – pare aver fatto solo danni.
Se il trasformismo è opportunità, qua siamo al traguardo: di più non si può fare.