Putin, malato, vicino alle dimissioni?

In concomitanza con il sempre più probabile cambio di casacca alla guida della Casa Bianca, da Mosca giunge un’indiscrezione del tutto inattesa. Vladimir Putin, leader ventennale a vario titolo (e crescente onnipotenza) della Federazione Russa, sarebbe sul punto di lasciare la presidenza.

A lanciare il rumour è Valery Solovei, stimato politologo ed ex professore dell’università di Affari Internazionali moscovita MGIMO, divenuto fondatore e guida del partito oppositore Peremen in seguito alla perdita della cattedra per non gradimento delle stesse autorità statali. Solovei, noto per aver azzeccato parecchie previsioni in passato e in contatto con importanti fonti del Cremlino, ha dichiarato in un’intervista a L’Eco di Mosca che Putin sarebbe gravemente malato, cavalcando un sospetto piuttosto diffuso tra gli osservatori, i quali hanno rilevato una serie crescente di inusuali e bizzarri comportamenti negli ultimi anni, ultimo in ordine di tempo il regime di isolamento totale in cui il presidente vive dall’inizio dell’emergenza COVID-19.

Tuttavia, la ricostruzione di Solovei non si ferma a questo. A suo dire, è in svolgimento al Cremlino un articolato piano di successione lanciato lo scorso agosto, il quale sta entrando nel vivo con le due proposte di legge attualmente in via di presentazione alla Duma, ovvero l’elezione automatica a senatore a vita degli ex presidenti e la totale immunità per le azioni da loro commesse, anche al di fuori dell’esercizio delle funzioni, un po’ come tentò di fare il terzo governo Berlusconi con il famigerato Lodo Alfano (poi cassato dalla Corte, ripresentato sottoforma di legge costituzionale e bocciato una volta ancora dal referendum popolare del 2011). Inoltre, l’ultimo atto del dominio putiniano sarebbe dovuto essere la fusione con la Bielorussia, al momento rallentata dalle diffusissime proteste contro la ben più che sospetta rielezione di Lukashenko.

L’inglese The Sun, primo giornale occidentale a riprendere la notizia, non ha risparmiato speculazioni sulla natura della malattia: si tratterebbe del morbo di Parkinson, oppure di un cancro incurabile in fase molto avanzata. Dal Cremlino, ovviamente, è pervenuta una smentita secca, rapida e definitiva, in cui si dichiara che il Presidente è in ottima forma.

Si tratta dunque di un tentativo di sabotaggio delle due leggi, certamente deleterie per la già precaria organizzazione democratica russa, o di uno scenario reale? Soltanto il tempo, poco in questo caso, ci darà la risposta.