Salvini: «Tuo vuo’ fa’ ’o meridionale»

risulta davvero difficile capire a chi davvero si rivolga il verbo di Matteo Salvini. Pochi giorni fa Massimo Bitonci, sindaco di Padova e fedelissimo del segretario del Carroccio, è stato eletto presidente della Liga Veneta-Lega Nord Padania. «È per me un grande onore rappresentare la nostra Liga Veneta. Grazie al nostro segretario Da Re, al Consiglio nazionale, a tutti i militanti e sostenitori. W San Marco», così ha commentato. Il fatto che nell’era Salvini esista ancora una sezione della Lega per la Padania parrebbe rivelare inequivocabilmente che i sogni di secessionismo o almeno di federalismo, nati con la «Roma ladrona» di bossiana memoria, siano ancora vivi.

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Risulta davvero difficile conciliare la Lega nordista con il disegno di Salvini, che sembra voler coinvolgere anche il sud. Basti pensare che alle elezioni politiche del 2013, il Carroccio in Sicilia aveva preso 2377 voti, lo 0,15%. Difficile diventare una forza competitiva a livello nazionale, soprattutto ora che Forza Italia sta colando a picco, senza i voti del Centro e del Sud. Il problema che si pone davanti a una giravolta così sostanziale è abbastanza evidente, ed è anche quello che affligge (seppur in modo diverso) il Movimento 5 Stelle: come si possono conciliare le istanze di un elettorato troppo eterogeneo? Se nel Pd stanno confluendo forze da destra e da sinistra sotto l’effige del premier, e se nel M5S il punto di contatto è il desiderio di una politica diversa, è difficile trovare nella Lega un fattore che amalgami i secessionisti padani e i cittadini romani, dopo che Bossi nel 1985 dichiarò: «A me i negri stanno simpatici. Loro non possono egemonizzarci. I meridionali sì, perché hanno in mano lo Stato».
Siamo un popolo con poca memoria e questo permette a Matteo Salvini di ergersi a capo di un partito lasciando intendere che il passato della Lega non esiste più, o che forse non è mai esistito. E gli italiani glielo permettono: ecco molti romani recarsi ai gazebo per votare il loro candidato sindaco alle amministrative. Come possa un romano, un siciliano, un calabrese votare la Lega, anche se mascherata sotto il poco rassicurante nome di «Noi con Salvini», è un mistero. Se continua così, nella prossima edizione della Bibbia si vedranno i genitori dei figli massacrati da Erode chiedere al sovrano di continuare a dominarli. Li colpisci e loro ti dicono «Ancora»!