The neverending tourism

A chi è venuto in mente, nel dare un occhio veloce al titolo, il celebre romanzo e film The Neverdending story?
Con un piccolo sforzo d’immaginazione, che consiste nell’associare l’iconico cult anni ’80 ai viaggi, si ottiene the neverending tourism, nuova tendenza del settore turistico.

Di cosa si tratta?

The Neverending tour può tranquillamente cominciare nel luogo e nel momento preciso in cui ci troviamo in questo momento, basta decidere la prima destinazione. Il vero punto di partenza sono le nostre intenzioni, la volontà di attivarsi per scoprire i luoghi in cui desideriamo immergerci. Il turismo senza fine si pone l’obbiettivo di non distaccarci una volta lasciato il luogo visitato, bensì di utilizzare lo strumento del Web per creare dei ponti digitali verso di esso, grazie con visite a distanza e tour virtuali, magari direttamente in collaborazione con gli enti turistici locali.

The Neverending
Esempio di tour virtuale d’avanguardia. Fonte


Ecco un esempio concreto di the neverendig tourism:
Al termine di un soggiorno nelle Langhe, rincaso dopo aver acquistato una bottiglia di Barolo o Barbaresco. Nel momento in cui voglio gustare quella bottiglia, seguo il consiglio degli amici piemontesi e consulto un video tutorial su come va aperta correttamente, oppure, su come si fa ad accertarsi che il vino al suo interno non sappia di tappo o abbia altri problemi. O ancora decido di avere un consulto virtuale con un sommelier per approfondire le tecniche per determinarne correttamente colore e profumi.


Queste operazioni sono soltanto alcune di quelle classificabili sotto il cappello the neverending tourism. Esse permettono di riconnettersi all’esperienza maturata durante il viaggio, in questo caso legate all’enogastronomia, consentendo di continuare a fruirne una volta tornati a casa. Così il riassaporare la coccola portata da chi ci ha accolto e seguito durante il viaggio lo fa proseguire nella degustazione, seppure in assenza del panorama fiabesco di Langhe e Roero.

The Neverending
Tipico paesaggio delle Langhe. Fonte

Una novità da tenere d’occhio


Dunque, al di là del nome altisonante, the neverending tour è semplicemente un viaggio che rimane accessibile una volta tornati a casa, potenziando l’esperienza oltre i limiti spaziali e temporali della vacanza. Ovviamente per questo tipo di avventura prolungata è necessario il fattore della digitalizzazione, nonché una formazione ad hoc di personale, i quali, oltre a saper concepire correttamente programmi ed esperienze turistica, sono chiamati a condividere le skill di un ingegnere digitale. A oggi l’avanguardia the neverending tourism conta circa il 7% delle strutture preposte alla ricettive, attrezzate per integrare l’esperienza fisica con attività online.

Tuttavia, la tendenza è in crescita ed è importante che l’Italia non resti indietro. Se vogliamo mantenere uno standard alto, rimanere tra i paesi più visitati al mondo, dare lavoro ai giovani e non fossilizzarci, allora dobbiamo continuare a scavare fra le opportunità che offrono i social e il Web.
Così che la storia del nostro paese, vocato da sempre alla cultura, all’arte, alle bellezze naturali e alla buona tavola, non finisca mai di essere raccontata. Nessuno vuole imbattersi nel Nulla.

Fonte dell’immagine di copertina: Wikimedia