Salvini dietro l’arresto di Lucano? Follia!

L’indagine della magistratura e l’arresto ai domiciliari del sindaco di Riace Mimmo Lucano hanno scatenato, come prevedibile, da una parte e dall’altra il peggio della tifoseria ultras italiota. Persone che già prefiguravano il colpo di stato giudiziario con l’indagine aperta verso il ministro degli interni per via del caso Diciotti oggi esultano come al goal di Grosso nella semifinale dei mondiali di calcio 2006. Viceversa, chi assaporava già il processo di Norimberga bis al novello Goebbels Matteo Salvini ora strilla infantilmente come se gli avessero rotto il giocattolo preferito.

L’argomento emana un così forte odore di retorica e partigianeria che risulterebbe ripugnante affrontarlo in maniera approfondita per vedere torti e ragioni del sindaco calabrese. Per tanto, limitiamoci a fare alcune  considerazioni non su di lui, ma sui suoi sostenitori, dando per scontato che il sindaco non abbia agito per procurarsi benefici personali, ma solo, per così dire, per fini ideologici. Nel fare ciò ignoriamo inoltre la questione non di poco conto, se egli abbia operato o meno contro la legge. Diciamo che qualora lo avesse fatto egli avrebbe compiuto un gesto di disobbedienza civile e che quindi avrebbe agito secondo coscienza per un bene superiore. Questa posizione è criticabile, ma rispettabile.

Tuttavia, se la posizione del sindaco è rispettabile non lo è quella dei suoi tifosi. Essi affermano che si vuole punire il Modello Riace. Ma chi lo vuole punire? La risposta sembrerebbe scontata: Salvini. Chi afferma ciò ha letto la costituzione? Sa come funziona una democrazia moderna basata sulla separazione dei poteri? La magistratura opera in piena autonomia. Non indaga su ordine o consiglio di nessuno tantomeno di un ministro. Saviano addirittura in un volo pindarico sentenzia così: «Questo governo, attraverso questa inchiesta giudiziaria […] compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell’Italia da democrazia a stato autoritario». Come si fa a credere sul serio a certe panzane? Certo sì può tranquillamente affermare che l’Italia diventerà presto uno stato autoritario, ma non si spacci questa come una prova! Si può dire anche che certi magistrati non si comportino con l’imparzialità che dovrebbero avere (bisognerebbe anche dimostrarlo), ma asserire che sia stato il governo adordinare l’inchiesta (e l’arresto) sul sindaco è una scemenza. E lo è ancora di più se si pensa che l’attuale governo è nato il primo giugno 2018, mentre le indagini sono partite a ottobre 2017, addirittura prima delle elezioni del 4 marzo. Evidentemente, per Saviano l’attuale regime non solo vìola l’indipendenza della magistratura, ma anche le leggi fisiche del tempo.