«Amleto»: la prova del nove di Cumberbatch

Il 19 e il 20 aprile in occasione dei 400 anni dalla scomparsa di William Shakespeare, in molte sale italiane è stato proiettato lo spettacolo teatrale Hamlet, messo in scena al National Theatre di Londra dal 5 agosto al 31 ottobre scorsi per la regia di Lynsdey Turner.

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Il protagonista della tragedia shakespeariana è stato interpretato da Benedict Cumberbatch, noto al grande pubblico per la sua partecipazione alla nota serie Tv Sherlock. In questa interpretazione dell’Amleto, l’attore britannico ha dato prova di tutta la sua bravura regalando non poche emozioni, emozioni che si sono potute toccare con mano nella celeberrima espressione «To be or not to be, this is the question» dove si può respirare tutto il dramma di un giovane ragazzo affascinato dall’idea della morte.
La mise teatrale non è stata di altissimo livello solo per l’interpretazione dell’attore principale ma, oltre per la bravura degli attori che lo affiancavano, anche per la scenografia, molto ricca, dettagliata e sempre diversa.
All’interno dell’Amleto di Cumberbatch si potevano veder riaffiorare molti dei personaggi già interpretati da lui ma questo è «normale» per tutti gli attori che si trovano a dover affrontare questo ruolo, ruolo cumberbatch-hamletparticolarmente difficile perchè tocca le corde più profonde dell’animo umano con una lucidità razionale che può sfiorare, anzi nasce da un filo di pazzia.
Molto intelligente è stata la scelta di vestire gli attori con costumi elisabettiani alternandoli con abbigliamento moderno, fattore che sta a sottolineare quanto questa rappresentazione teatrale possa essere accostata a qualsiasi epoca, toccando tematiche universali.
Naturalmente, essendo al cinema, la partecipazione non è potuta essere come quella che si sperimenta di fronte ad attori che stanno vivendo la scena in quel momento davanti ai tuoi occhi. Questo aspetto è un po’ venuto meno, avendo snaturato uno spettacolo teatrale dal proprio habitat, ma proprio questa snaturazione ha permesso di poter godere di uno spettacolo che altrimenti sarebbe rimasto inaccessibile a tutti coloro che non si possono permettere di andare a Londra e comprare un biglietto al teatro nazionale.
Purtroppo questo evento non è stato molto pubblicizzato e gran parte della visibilità che ha avuto è dovuta senza ombra di dubbio al nome di Cumberbatch e alla sua interpretazione di Sherlock. Personalmente ritengo che vedere un attore a teatro sia la prova del nove e che questa sia stata delle migliori rappresentazioni di Amleto che io abbia mai visto. Peccato che però in Italia l’idea del teatro sia ancora legata all’immagine di grasse signore vestite in abito da sera e a vecchi signorotti snob con il cannocchiale. Poi, non dimentichiamocelo, non si possono nemmeno mangiare i pop-corn.

Giada Arcidiacono