Anche grazie al M5S, Torino verso il 5G

Risale allo scorso giugno la sorprendente (ma non del tutto inaspettata) conquista della carica di sindaco di Torino da parte della 5 stelle Chiara Appendino. Non molto dopo si è abbattuta su di lei una tempesta di pesanti polemiche. La prima cittadina, infatti, oltre a essere stata additata come lesiva della rinomata gastronomia piemontese per i suoi concreti interventi a favore del regime alimentare vegano, è stata accusata di ritenere il wifi un potenziale pericolo per la salute umana e di volerlo, di conseguenza, ridurre o mettere fuori uso nei luoghi pubblici della città.
Il motivo scatenante è riconducibile a ciò che si legge a pagina 23 del suo programma, ossia l’intenzione di dare un taglio a internet negli istituti scolastici «riducendo il tempo e la quantità delle emissioni in modo che sia garantita la connettività per lo stretto necessario». Come si evince, tuttavia, le preoccupazioni a riguardo erano legate esclusivamente alla salvaguardia dell’ambiente, non avendo, peraltro, mai rilasciato dichiarazioni che imputassero al wifi l’insorgere di malattie: insomma, il caso si è rivelato puro fumo giornalistico. Infatti, la nuova giunta M5S ha messo nero su bianco già in campagna elettorale la sua volontà di estendere il più possibile la banda larga nel capoluogo piemontese per favorire un accesso sempre più semplice al mondo del web, così come da sempre auspicato dal Movimento di Grillo.
Si può appurare che la Appendino e i suoi collaboratori si stanno muovendo per mettere definitivamente a tacere quelle voci menzognere circolate mesi fa. Nel corso di questo mese è stata diffusa la notizia di un proficuo accordo stipulato tra l’assessore all’Innovazione e Smart City Paola Pisano e TIM. È stato annunciato che Torino avrà il privilegio di essere la prima città italiana a sperimentare i benefici di una rete 5g. Questo comporterà un ulteriore passo in avanti in questo campo, con una considerevole ottimizzazione della trasmissione dei dati, permettendo un maggiore sviluppo di tecnologie rivoluzionarie come self-driving car e smart-traffic. Si tratta, quindi, di un’opportunità preziosa per rendere Augusta Taurinorum un gioiello di modernità.
Purtroppo, il resto della penisola è in controtendenza; il nostro paese, infatti, risulta parecchio obsoleto in materia. La principale deficienza è relativa alla fibra che da noi, in larga parte, non ha ancora sostituito i vecchi fili di rame, facendoci navigare alla lentezza di 5,4 mega (rispetto ai 17,4 della Svezia, prima in Europa).
Tocca, dunque, confidare in altre amministrazioni comunali lungimiranti per dare una spinta alla nostra connessione.