Arsenyco, avanguardia fotografica

[Scava tra la solitudine | lascia che la tua vergogna, tenuta stretta con dolore, abbracci la mia] 2020 ©Luca Cacciapuoti

Arsenyco, nome d’arte di Luca Cacciapuoti, originario di Napoli, è forse uno degli artisti che su Instagram si distingue maggiormente per la carica emotiva e disarmante delle sue fotografie. I suoi lavori incorporano la sentenza latina «ars gratia artis», ovvero l’arte che si genera per l’arte, le fotografie di Arsenyco però superano la barriera puramente estetica ed inducono l’osservatore ad una riflessione più profonda tramite delle provocazioni poetiche accostate alle immagini inedite. Come il filosofo latino Seneca che nel «De brevitate vitae» riflette sul valore del tempo, della morte e delle passioni, Luca pone lo spettatore davanti a delle violente verità, che senza mezzi termini lo spingono a smascherarsi, a guardarsi dentro e a ricordare o ad interrogarsi. Quelli di Arsenyco sono dei micro-racconti fotografici che inducono alla considerazione di macro-concetti tra i quali la fugacità del tempo, dell’amore, della bellezza.


[Io m’illusi di essere un uomo libero ma,| ironia della sorte, | in questo incredibile spettacolo | che è la vita, |trovai la libertà | solo quando giunse | la morte], 2020 ©Luca Cacciapuoti

Il fil Rouge portante del suo stile espressivo si configura da un lato come teatrale e poetico, riprendendo la drammaticità della pittura chiaroscurale di Caravaggio e la sua lezione sulla luce, dall’altro come surreale e quasi metafisico, ricordando in alcuni scatti i lavori di Max Ernst; Luca ha rivelato che ad ispirarlo sono prevalentemente il cinema di registi quali Paolo Sorrentino, Gaspar Noè, Lars Von Trier, Pier Paolo Pasolini, Michelangelo Antonioni, e prima del cinema (perché anche il cinema prende ispirazione dal passato), il romanticismo della seconda metà dell’Ottocento:

«[…] Come danzatore sono stato su palchi scenici che venivano illuminati da un certo tipo di luci, la teatralità che emerge dalle mie immagini è dunque frutto di tutto quello che ho vissuto e assorbito negli anni e che inconsciamente ho riversato nei miei scatti, diventandone consapevole solo a posteriori.
Mentre ero concentrato sulla danza ed il teatro, non mi accorgevo che questi pian piano stavano diventando il nucleo del il mio gusto e della mia educazione al bello, e questo forse
mi avrà fatto apprezzare ancor di più l’arte di Caravaggio che ha influenzato molto la mia sensibilità artistica.
Credo sia una nota stilistica (la luce, la tavoletta dei colori, la post produzione, la scelta dei soggetti ecc..) nata per una necessità più spontanea della mera volontà di volersi distinguere ricercando il proprio stile.
Ho cominciato a scattare in quel modo, perché quel modo mi sembrava la soluzione più vicina a quello che mi piaceva e a quello che avevo da dire».

Le fotografie di Luca Cacciapuoti sono dunque dei veri e propri quadri viventi, emozioni da toccare, poesia in moto perpetuo che si materializza in uno scatto. Un post può nascere da un’idea, un concetto, un’immagine:

«[…] Per smorzare il senso di precarietà dei set che costruivo senza avere una meta, poi, cominciai ad avere come punto di partenza una sensazione, un pensiero, un qualcosa da voler esprimere prima di scattare, provando già da subito a scrivere parole o abbozzare le scene su fogli di carta.
Parole ed immagini non hanno un ordine, è il caso a scegliere chi far nascere prima.
Quello che posso dire con certezza, è che non ho ancora un rigida sistematicità con cui realizzo i miei scatti».


Dal progetto [cara malinconia], 2019 ©Luca Cacciapuoti

L’erotismo inquieto ed elegante rappresenta un tratto distintivo e caratterizzante dell’arte di Arsenyco, esso trascina l’osservatore in una danza tra la sopravvivenza della vita e l’oblio della morte, quella a cui l’uomo è chiamato a partecipare sin dalla nascita, in cui le due forze lottano senza tregua alla ricerca di un equilibrio. L’artista interviene nei suoi micro-racconti attraverso una voce quasi onnisciente, come se conoscesse già la fine della storia, ma allo stesso tempo la stesse rileggendo a sé stesso e al pubblico a cui lascia libera interpretazione, una finestra aperta sull’anima di chi ha il coraggio di guardarci dentro.

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Instagram: @arsenyco