Auguri alla Voce: 3 anni di stecche controcorrente

Oggi La Voce che Stecca compie 3 anni, 1096 giorni (e 2030 articoli) di grandissime soddisfazioni! Nessuno poteva immaginare che da una manciata di studenti universitari ed ex venisse fuori un blog collettivo che interessasse a qualcuno e che per questo funzionasse.
Un anno fa pubblicavamo un ebook in cui, con la prefazione di Viviana Correddu (autrice de Il Gallo siamo noi, Chiarelettere), la redazione si presentava raccontando ai nostri lettori anche ciò che di solito non viene fuori da quello che scriviamo. Un altro anno è passato, alcuni collaboratori hanno preso altre strade, altri sono ancora qui e altri ancora sono arrivati. La Voce che Stecca cambia ma rimane comunque sempre uguale a se stessa: variegata, controcorrente, che non fa sconti a nessuno.
Tre anni in cui ciascuno di noi ha cercato di dare il meglio di sé: non tutti vogliamo fare i giornalisti da grandi, ma ciò non toglie che siamo orgogliosi di aver dato vita a questo spazio di discussione. Abbiamo pubblicato le lettere dei lettori, con loro abbiamo cercato un confronto anche (e soprattutto) se non la pensavano come noi, abbiamo criticato politici, giornalisti e personaggi pubblici rispondendo solo alla nostra coscienza, senza alcun ragionamento di tipo politico o strumentale.
L’onestà con cui abbiamo scritto e continuiamo a scrivere ci ripaga: da una parte l’account Twitter della Voce è stato bloccato da esimi personaggi del mondo politico e dell’informazione, dall’altra i nostri lettori continuano a seguirci perché – purtroppo – di voci completamente libere ce ne sono troppo poche. Non siamo degli eroi, è qualcun altro a venir meno al tacito ma fondamentale patto con i lettori: vi raccontiamo la verità e la commentiamo rifacendoci unicamente alla nostra opinione.
Grazie davvero di tutto! Prossimamente ci sarà un cambiamento ai vertici del blog: da un lato siamo tristi perché una delle nostre penne migliori è costretta a lasciarci, dall’altro siamo orgogliosi di chi ha accettato di prendere il suo posto.
Lunga vita alla Voce, che continuerà a steccare nell’orrido coro del comune sentire.