Come Madrid ha esasperato la Catalogna

La questione catalana è complicatissima e provare a schierarsi, indipendentisti o centralisti, è davvero difficile, oltre che inutile.
Si può dire che oggi una buona parte del popolo catalano (non quantificabile, ma sicuramente corposo) ha riscoperto una propria identità e la sta orgogliosamente manifestando per le piazze di Barcellona. Tuttavia, questo sentimento non nasce negli ultimi mesi e, probabilmente, non è nemmeno secolare.
Dopo la caduta del regime franchista nel 1975, di indipendenza in Catalogna non se n’è sostanzialmente più parlato fino ai primi anni 2000, quando nascono i primi partiti indipendentisti.
Il sentimento indipendentista cresce passo passo con la riduzione dell’autonomia della regione catalana da parte del governo centrale: nel 2010 la Corte Costituzionale Spagnola ha cancellato quattordici articoli dallo Statuto di Autonomia della Catalogna; nel 2012, invece, è stato rifiutato il cosiddetto patto fiscale tra la regione e Madrid. La questione catalana si inasprisce quando c’è un primo tentativo, nel 2014, di richiedere l’indipendenza tramite referendum. Il referendum, però, non viene considerato valido in quanto la Costituzione Spagnola sancisce che la Spagna è indivisibile. Madrid pensa bene di non occuparsi dei malumori del popolo catalano e gli indipendentisti prendono campo, fino a quando nel 2016 riescono ad ottenere la maggioranza dei seggi del parlamento con il leader Puigdemont.
Il parlamento catalano indice un nuovo referendum per l’indipendenza. Questa volta, però, il governo centrale non si limita a dichiarare il referendum incostituzionale e a far cadere il tutto nel dimenticatoio (come avvenne nel 2014), bensì invia in Catalogna la Guardia Civil, trasformando così la questione in una lotta per la democrazia e riempiendo le piazze di Barcellona di sangue e violenza.
Il 1° Ottobre 2017 oltre 2millioni di catalani, sempre più compattati dalle barbarie della polizia inviata da Rajoy, votano per l’indipendenza della Catalogna.
Dopo un susseguirsi di trattative (più o meno realistiche), Puigdemont va fino in fondo e dichiara l’indipendenza da Madrid. Il governo spagnolo applica, come diretta conseguenza, l’articolo 155 della Costituzione Spagnola che porta al commissariamento della regione catalana.
Ad oggi la Catalogna si ritrova in una situazione portata al limite, esasperata. Se da una parte Madrid fa di tutto pur di tenersi la regione, dall’altra parte un sentimento indipendentista è cresciuto e le piazze di Barcellona sono state un luogo di manifestazione di identità e appartenenza.