Fotografia: 30 scatti per 30 artisti genovesi

Volti d’artista
Fulvio Magurno
Il canneto – 2015 – 12 euro

Cop_magurno_SITOIl 30 gennaio scorso si è chiusa al Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova «Volti d’artista», la mostra delle foto di Fulvio Magurno, fotografo siciliano di origine e genovese di adozione. Il canneto, editore che si è sempre occupato della cultura del capoluogo ligure, ha deciso di raccogliere in un agile volumetto i trenta scatti esposti: ritratti di artisti, foto in bianco e nero di volti importanti della cultura di Genova. Si tratta di opere realizzate in gran parte nel biennio 1997-1998, anche se alcune fotografie esulano da questo contesto per collocarsi in momenti che vanno dal 1992 al 2015. Lo stile di Magurno è inconfondibile: i volti affiorano dall’oscurità silente come in una tela del Seicento, senza concedere nulla (a parte in rarissimi casi) alle suggestioni ambientali. Volti completamente decontestualizzati che affidano allo spettatore l’interpretazione del proprio sguardo. Secondo Michele Bonuomo, autore di un brevissimo intervento in testa al libro, Magurno è uno dei pochi «che sanno affrontare con lucida determinazione l’essenza stessa della fotografia: il mistero, cioè, della luce che nasce dall’ombra e dell’ombra che contiene la luce». Ombra e luce: due elementi fondamentali dei trenta scatti di «Volti d’artista», elementi messi ancor più in risalto dall’utilizzo del bianco e nero. Magurno, continua Bonuomo, «sembra quasi voler ricominciare daccapo l’esperienza della fotografia allorché torna a indagare il mistero contenuto in un’ombra». Magurno ha colto le sue trenta immagini durante incontri, spesso rapidi, con gli artisti che appaiono nelle fotografie; gli è bastato poco per cogliere l’essenza della persona che si trovava di fronte ed eternizzarla con uno scatto. La suggestione è tanta, nonostante le riproduzioni su libri siano inevitabilmente piccole e meno coinvolgenti delle copie esposte: il fotografo riesce a farci entrare idealmente in contatto con i protagonisti delle foto, in un dialogo mentale che non può che arricchirci.

Emanuele Luzzati, 1998
Emanuele Luzzati, 1998