Grammy: in lista una band italiana indipendente

È il 18 luglio 2016 quando gli «iLLacrimo», band italo-ungherese dai toni rock noir, ricevono una notizia del tutto inaspettata: la candidatura ai Grammy Awards 2017 nella categoria «Best Rock Song». I Grammy sono il corrispettivo musicale degli Oscar, e questi musicisti indipendenti nostrani parteciperanno a un evento che ha visto premiate le più famose stelle della musica, da Michael Jackson a Taylor Swift.

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Ma chi sono gli «iLLacrimo» e come hanno ottenuto questa candidatura prestigiosa? La band nasce nel 2013 dall’incontro di Davide Kristof Acs (figlio del maestro d’orchestra ungherese Janos Acs) con Federica Sara Falletta. Il duo scala presto la classifica della Euro Indie Music Chart con ben quattro brani in lista. Di questi, il singolo With One’s Own Eyes entra nella top 20 e gli vale la candidatura ai Grammy, grazie alla collaborazione con Stephen Wrench, della Musik and Film Records. Con il singolo Chains in the Cold vengono invece scelti dall’arcigay di Valsesia-Vercelli per la giornata nazionale contro l’omotransfobia. Registrano il loro primo Ep con Matteo Cifelli, fonico di Tom Jones, e continuano a produrre musica anche senza un’etichetta italiana che li sostenga. Hanno infatti preferito rimanere privi di vincoli alla loro libera espressione anche qualora questo garantisse loro la produzione di un disco rigido, e dedicarsi completamente alla distribuzione della musica sulle piattaforme digitali (Amazon.com, Spotify, Itunes, Rockit.it). Dulcis in fundo, l’apertura dell’ultima data di Neil Zaza (3 giugno 2016), chitarrista americano che vanta collaborazioni con rock star come Joe Satriani e Steve Vai.
Le loro influenze sono palpabili, si riconoscono i toni post-grunge degli «Evanescence», con l’aggiunta però di un tocco di rock alternativo e melodie italiane, e un look gotico che è il loro biglietto da visita.
A prescindere da quello che sarà l’esito della candidatura ai Grammy, questa band indipendente ha dimostrato di poter produrre musica e arte senza alcun vincolo discografico, e di potercela fare anche senza una grande etichetta alle spalle. Un buon esempio per tutti i musicisti del panorama italiano, dove ancora si storce il naso davanti a novità del mondo musicale che deviano da ritmi e tematiche già conosciuti.