I finti perbenisti cristiani: «Io non festeggio Halloween perché…»

L’aggettivo con il quale descriverei questo scempio presentatosi dinnanzi ai miei poveri e ingenui occhi mentre ero intento a visionare i post pubblicati su Facebook è «ipocrita», il quale si riferisce soprattutto alla fonte dalla quale proviene quest’immagine che lascia presagire la quantità di ignoranza acuta presente sul web.
Questo termine definisce un individuo caratterizzato da un comportamento sociale intriso e impregnato dall’ipocrisia, la quale  diviene la massima espressione della falsità e dell’inganno connaturati all’interno di un atteggiamento umano.
Riprendendo il discorso mi verrebbe da dire: «Da che pulpito giunge la predica!». Nel corso del ventunesimo secolo, la Chiesa è posta continuamente sotto i riflettori a causa di violenti atti pedofili perpetuati da sacerdoti. Ora, in considerazione di quanto detto, credo sia evidente che quest’ultima debba occuparsi di risolvere problematiche di questa portata piuttosto che pensare a delineare una lista che sancisca quali festività vadano festeggiate e quali no.
Inoltre, considerando la sua propensione nel divulgare pagine del Vangelo nella speranza che vengano prese in considerazione edificando modelli di vita religiosi e costruttivi, i primi che devono rivedere e correggere il proprio stile di vita sono proprio gli appartenenti al clero.
Mi domando come possano professare gli ideali di povertà ai quali si ispirava San Francesco D’Assisi se vivono, come il Cardinal Bertone, in attici di vaste estensioni, come sia possibile chiamare questo  miseria, opera di misericordia.
Si vergognino schifosamente quegli illusi predicatori che predicano bene, ma razzolano male!
Invito tutti i ferventi, estremisti e invasati cristiani a esaminare le loro sporche coscienze da finti perbenisti, così da aver successivamente il diritto di parola e di consiglio. Se la Chiesa dovrebbe rappresentarmi mi oppongo apertamente e direttamente. Mi vergogno di questo sistema corrotto.
A quel falso credente che, impegnandosi, ha voluto scrivere e pubblicare questo messaggio consiglio un’intensa attività di grande impatto, di violento impatto: paracadutismo senza paracadute, possibilmente ad alte altitudini, cosicché non si corra il rischio che la sua inumana indecenza possa sopravvivere.

Francesco Pivetta