Il 27/12/2020 verrà ricordato come il V-Day
Il 27 dicembre 2020 verrà ricordato sui libri di storia.
Il futuro deciderà se come la più grande delusione dall’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo contemporaneo, oppure come l’inizio della fine di questo terribile periodo.
La giornata di ieri è cominciata con il post di Giuseppe Conte che annunciava un’Italia pronta a risvegliarsi, conscia dell’importanza storica che quel giorno avrebbe avuto.
«Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l’immunità e sconfiggere definitivamente questo virus», afferma Giuseppe Conte.
Si comincia, quindi, con chi è più esposto: medici, infermieri e operatori delle Rsa, poi sarà il turno degli anziani, in ordine decrescente di età.
Il 27 dicembre 2020, il Vax Day (o V-Day) è stata la data scelta dai Paesi dell’Unione Europea per l’inizio della vaccinazione di massa con il farmaco di Pfizer-BioNTech, ma alcuni Paesi hanno deciso di anticipare la somministrazione. La Germania, l’Ungheria e la Slovacchia, contrariamente a quanto affermato in precedenza, sembrerebbero aver deciso di far saltare il coordinamento europeo e procedere in autonomia un giorno prima, poche ore dopo aver ricevuto le dosi del vaccino.
«Ogni giorno che aspettiamo è un giorno di troppo», riferisce Tobias Krueger, gestore di una casa di cura in cui sono iniziate le vaccinazioni ad Halberstadt, nella regione tedesca nord-orientale in Sassonia-Anhalt.
Le televisioni italiane, aprono i TG della mattina con numerose dirette ed interviste per annunciare le prime 3 vaccinazioni in Italia. La Direttrice del Laboratorio di virologia (Inmi Spallanzani) Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli sono stati vaccinati all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma alle 7.20.
«Mi sento benissimo, sono emozionata, ma ancora più che emozionata sono inorgoglita», afferma la Dott.ssa Capobianchi.
Sia il Ministro della Salute Roberto Speranza che il Commissario straordinario Domenico Arcuri non celano però molta prudenza dietro le parole delle numerose interviste mattutine:
«La strada è ancora lunga, dobbiamo continuare ad essere cauti, prudenti e responsabili. Il giorno arriverà quando il 70/80% degli italiani saranno stati vaccinati, speriamo tra l’estate e l’autunno».
Ciò dimostra che le restrizioni, le cautele ed il pericolo di una terzo o quarta ondata dipende ancora dalle azioni giornaliere che il vaccino non può assolutamente eliminare.
Protagonista a sorpresa di questa giornata è stato il Governatore De Luca che ha, da una parte, criticato l’enorme risalto che è stato dato al V-Day («Sembra più lo sbarco in Normandia che l’arrivo dei vaccini»), e contemporaneamente ha deciso di essere il primo politico a vaccinarsi in Italia. Ciò ha riscosso numerose polemiche, da De Magistris a Salvini, che dichiarano sia stato fatto un grave abuso di potere non essendo la sua dose inserita nel conteggio delle persone che avrebbero dovuto riceverlo per prime, i cui elenchi erano stati chiusi ieri.
Non solo, il Governatore della Campania, alza i toni per quanto sarà la redistribuzione delle dosi regionali che avverrà nei prossimi giorni: «Questa è una giornata simbolica, ma quando inizia la vaccinazione di massa dei cittadini ci vogliono criteri seri, rapportati alla popolazione, ogni altro criterio sarebbe da mercato nero».
Il calendario della distribuzione, da quanto annunciato dal Commissario Arcuri, partirà con 9 milioni di dosi iniettate entro la fine del trimestre 2021 suddivise tra il farmaco Pfizer-BioNTech e Moderna, il quale quest’ultimo avrà il via libera dell’Ema il 6 gennaio. Successivamente si avranno sempre da queste due aziende 13 milioni di dosi, per poi attendere verso la fine dell’anno altre dosi da Johnson&Johnson ed Astrazeneca. Quest’ultimo potrebbe riservare delle sorprese a breve poiché l’AD di AstraZeneca, Pascal Soriot, ha riferito al Sunday Times che a breve potrebbe esserci il via libera alla somministrazione del vaccino nel Regno Unito e la sua distribuzione in tutto il Paese potrebbe cominciare già il 4 gennaio, con le prime somministrazioni nelle ore successive, proprio come accaduto col vaccino messo a punto da Pfizer/BioNTech. Questo ovviamente anticiperebbe tutto il processo burocratico, con la conseguente distribuzione prima del previsto anche nel territorio europeo e permettendo di avere una quantità maggiore di vaccini ed una più celere risposta al virus nonché alle presunte prossime ondate già messe in conto dall’esecutivo.
Si attendono ulteriori dosi anche da CureVac e Sanofi che a causa di un ritardo prevedono di distribuire le dosi entro l’inizio del 2022. La somma di queste sei aziende permette di ottenere 202 milioni di e quindi la vaccinazione 101 milioni di persone.
Le dosi saranno distribuite dai militari in tutta Italia, nei 1.500 punti di somministrazione realizzati nei gazebo a forma di primula, il primo fiore che rinasce dopo l’inverno, per convincere quanti più italiani possibile a vaccinarsi. Alla comunicazione parteciperanno registi, direttori d’orchestra e letterati per quella che è a tutti gli effetti la più grande campagna di vaccinazione di massa che la Storia ricordi.