Imbrogliare è facile

Imbrogliare è facile e ti fa sentire momentaneamente forte, ma solo per qualche giorno. Ecco come andò il caso di tangenti che più mi ha toccata. E’ più che altro una truffa ai danni di una ragazza, la quale aveva ereditato molti soldi e tre alberghi di lusso, ma non sapeva che farsene. Io (sì, sono personalmente immischiata nel losco affare) e i mie amici X ed Y eravamo poveri, ma X gestiva la banca e Y aveva due terreni edificabili, Parco della Vittoria e Viale dei Giardini. Ecco, ora ridete, pensate “Ma era solo una partita di Monopoli!”. La storia non va sottovalutata, a mio parere, è lo specchio in piccolo di come vanno le cose in grande, l’onestà si vede anche da questo e io ho sempre rispettato le regole dei giochi da tavolo con serietà, ma quella sera…io e X, gestore della banca e mio vicino, ci guardiamo, stiamo entrambi pensando la stessa cosa: “è un peccato che vinca una ragazza così inesperta”. X mi passa sotto il tavolo biglietti da 10mila lire in abbondanza, io li accetto perché devo pur sopravvivere al tiro di dadi. Solo questa volta, solo per non essere eliminata, mi dico, però poi da cosa nasce cosa e comincio a pensare: “Y è mio alleato, è un peccato che abbia i viola ma non li possa usare”. Così i soldi illegali passano da X a me, a Y, le case sui viola aumentano, quando uno di noi sta per capitare sugli alberghi della ragazza la distraiamo per modificare un po’ il numero sui dadi e ci sentiamo padroni del mondo. La tipa fa delle domande “Ma come cavolo ha fatto Y ad avere i soldi per quelle case?” “Non ti ricordi tutte quelle volte che sei passata sui terreni verdi” “Sì, sì, avete ragione” Ed ecco come tutto è stato molto facile. Da notare il mio amico X è di sinistra, molto di sinistra, il mio amico Y è tendenzialmente di destra, insomma il colore politico non c’entra in questi affari. Mi sento tremendamente in colpa per un gioco e mi domando: quelli che imbrogliano sul serio come fanno a dormire la notte?”. Imbrogliare è proprio facile.

Cecilia Alfier