In memoria della Regina Elisabetta

Il Novecento ha perso molti pezzi, tra cui Gorbaciov e Piero Angela. Si è definitivamente spento qualche ora fa, in una residenza reale di Scozia. La Regina Elisabetta II era certamente un personaggio controverso, chiedete a Harry e Meghan. Il suo personaggio in Spencer (il film recente sulla principessa Diana) non ne usciva troppo bene e credo che anche in The Crown non sia granché. Il principino Louis, alle celebrazioni del giubileo di sua nonna, ha esternato bene i sentimenti di tutta la famiglia, mostrandosi annoiato e coprendosi le orecchie al passaggio degli elicotteri. Certo, non poteva comprendere il senso di tutto quello che aveva intorno, né la grandezza della sua bisnonna.
Ma la Regina Elisabetta era un simbolo, l’emblema della Storia che sopravvive, l’immagine della Resistenza. Ricorderemo la sua capacità di governare gli eventi e far sentire tutti i più potenti della terra dei pivellini al suo cospetto, il primo fra tutti Winston Churchill. Per darvi un esempio della sua “superiorità” vi sblocco un ricordo. Al G20 del 2009 Berlusconi (chi altri?) chiamò a gran voce: “Mister Obama!”, ed Elisabetta lo fulminò: “Ma perché deve urlare questo?” Dopo 13 anni, il blastometro segna ancora centocinquantamila. Siccome era una donna nota per misurare le parole, quello che diceva rimaneva spesso nel tempo.

Addio a The Queen, un’icona di stile


Era un’icona di stile, con la sua grande collezione di cappelli e vestiti abbinati, la leggendaria manina che saluta, il mistero che avvolgeva la sua vita, il segreto della sua longevità. Beveva davvero quattro drink al giorno? Era rettiliana? Si era iscritta a Tinder dopo la recente dipartita del consorte Filippo, duca di Edimburgo? L’atteggiamento dei complottisti nei confronti della regina Elisabetta II era alquanto strano: alcuni sospettavano che lei avesse davvero trovato il siero dell’immortalità, altri, invece, ritenevano fosse morta già da un pezzo e nel suo corpo ci fosse un clone. Quindi che è successo, esattamente? Il clone ha esaurito le batterie?


Non posso dire di aver incontrato la regina Elisabetta II, ma ho conosciuto una sua versione letteraria del 2011, nel romanzo di Alan Bennett, La Sovrana Lettrice: lei, palesemente annoiata dalle beghe di palazzo, scopre la passione per i libri e tutto ciò getta lo scompiglio in Inghilterra e non solo. Credo ci sia un fondo di verità, come se le sue affermazioni avessero avuto il potere di sconvolgere il Regno Unito, più di una Brexit qualunque.