La Costituzione: articolo 7

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi.
Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

I Patti Lateranensi sono gli accordi firmati l’11 febbraio 1929 tra il capo del governo, Mussolini, e il Segretario di Stato Vaticano, cardinal Pietro Gasparri. Si dividono in due parti: un Trattato e un Concordato. Con il Trattato internazionale la Santa Sede riconosce lo Stato italiano con Roma capitale e si vede riconosciuta la sovranità sulla Città del Vaticano, di fatto uno Stato a sé. Il Concordato invece regola i rapporti tra Chiesa e Regno d’Italia e in particolare stabilisce che la religione cattolica è la sola religione di Stato. Prevede poi che il matrimonio religioso abbia effetti civili e stabilisce l’esenzione del servizio militare per i sacerdoti. Permette inoltre alle organizzazioni dell’Azione cattolica di continuare a operare e dichiara l’insegnamento della religione cattolica il «fondamento e coronamento» dell’istruzione pubblica.

L’incompatibilità di alcune disposizioni dei Patti Lateranensi con i principi fondamentali della Costituzione ha portato ad una loro revisione: nel 1984 è stato redatto un nuovo Concordato con cui si stabilisce che la religione cattolica non è più “sola religione di Stato”. Dunque l’ora di religione nelle scuole diventa facoltativa e un matrimonio celebrato con il rito religioso deve rispettare delle condizioni per poter essere riconosciuto come unione civile dallo Stato italiano. Infine, il Governo abolisce la dotazione annua alla Chiesa e introduce un nuovo metodo per poterla sostenere economicamente, l’8 per mille.

L’articolo 7, innanzitutto, è il risultato di un compromesso, sancito con un trattato internazionale. Lo Stato italiano e la Chiesa romana sono definiti come due Stati con pari sovranità, seppur nel proprio ordine. Nessun articolo specifica cosa si debba intendere con “ordine”, ed esso non riguarda solo il potere spirituale: lo Stato della Città del Vaticano ha dei confini, dei regolamenti specifici per i servizi postali, telefonici, telegrafici, ferroviari.

Di fronte alla presenza di due Stati, dunque, si suppone che entrambi prendano posizione su certi argomenti senza per forza influenzarsi a vicenda, soprattutto su questioni morali ed etiche. Di certo questo non è avvenuto per l’aborto: una ricerca condotta nel 2013 dal Ministero della Salute ha messo in luce come negli ospedali italiani sia cresciuto in modo esponenziale il numero dei medici obiettori, aumentati del 17,3% in 30 anni. Ecco che l’obiezione di coscienza arriva a scavalcare dei diritti previsti dalla legge: basti pensare al caso di una ragazza che abbia subito violenza, o di una donna che porti in grembo un figlio gravemente malato. Anche in questi casi può trovarsi di fronte una lunga serie di obiettori, dai ginecologi ai farmacisti (il fenomeno riguarda anche la cosiddetta “contraccezione di emergenza”), che allungano notevolmente i tempi e possono provocare complicazioni anche gravi alla paziente.

Per quanto concerne l’eutanasia, sono undici le proposte di legge sul tema ancora ferme in Parlamento e ormai se ne parla solo in rare occasioni.

Eppure, nei primi mesi di quest’anno un sondaggio condotto in 12 paesi per Univision, la principale tv degli Stati Uniti in lingua spagnola, e pubblicato da Repubblica, ha rivelato che la maggioranza dei cattolici nel mondo è contraria alla dottrina della Chiesa romana in materia di aborto, contraccettivi, divorzio, ma anche sacerdozio per le donne e matrimonio per i preti.
Ad esempio, l’84% dei cattolici in Italia è favorevole all’uso dei contraccettivi.
Ci auguriamo che il Vaticano colga questi segnali.


(ha collaborato Filippo Rizzi)

Benito Mussolini e il Cardinal Gasparri firmano i Patti Lateranensi
Benito Mussolini e il Cardinal Gasparri firmano i Patti Lateranensi