Lo spettacolo dell’assurdo va in scena in Serie B

La farsa nel calcio italiano continua. In una Serie B già in difficoltà, con 19 squadre iscritte rispetto alle 22 di sempre, la Corte Federale d’Appello, organo chiamato a giudicare in secondo grado i processi sportivi, ha ribaltato la decisione del Tribunale Federale, per cui la U.S. Città di Palermo aveva fatto ricorso. È noto che il Palermo naviga in acque agitate da un po’ di tempo, a causa dei danni economici creati dall’ex Presidente Maurizio Zamparini, punito per diverse irregolarità finanziarie.

Zamparini, che è stato il proprietario dal giugno 2002 all’estate 2007 e famoso per l’alta quantità di allenatori che sostituisce in una singola stagione, aveva lasciato i conti in disordine. Per fortuna dei tifosi però, i quattro presidenti che si son succeduti negli ultimi due anni avevano una struttura finanziariamente solida alle spalle, riuscendo a garantire anche una certa qualità di giocatori per restare a livelli medio-alti.

Venuti quindi a galla gli strani giochi di Zamparini, a campionato di serie B già finito c’è stata la doccia fredda per la squadra palermitana: classificatasi seconda, con la matematica promozione in serie A, il Tribunale Federale ha sentenziato che la giusta pena per le irregolarità fosse la retrocessione, dunque nella stagione 2019-2020 la Società si sarebbe dovuta iscrivere al campionato di Serie C. Oltre a creare subbuglio tra le squadre che sarebbero andate ai playoff per la promozione nella massima serie, che sono scalate verso l’alto, anche la parte bassa della classifica ha avuto molti problemi: oltre al Palermo si è deciso di far retrocedere le ultime tre (Foggia, Padova e Carpi), senza passare dai playout che di norma vengono giocati dalla quartultima (diventata il Foggia) e quintultima (Salernitana). Questo ha generato, a sua volta, il ricorso del Foggia, che chiedeva di giocarli, ma senza alcun esito.

Lo spettacolo dell’assurdo si è concluso l’altra sera quando, dopo il ricorso del Palermo, la Corte Federale ha deciso di revocare la retrocessione e dare 20 punti di penalizzazione nella stagione attuale, facendolo scendere dal secondo posto a circa metà classifica. Così i playoff sono rimasti come nella seconda conformazione della classifica, mentre in fondo si è tornati alla situazione iniziale: Foggia retrocesso come terzultimo e playout da giocare tra Salernitana e Venezia.

Già a inizio campionato, in questo blog, avevamo scritto della situazione assurda delle Serie B e C, in attesa di una sentenza per capire le squadre che avrebbero effettivamente fatto parte del campionato. L’inizio del campionato era stato dapprima rimandato e poi fatto partire con giornate svolte a metà, in attesa di sapere il destino delle squadre che avevano chiesto il ripescaggio.

Sembra che la Giustizia Sportiva segua le altre del nostro Paese, tra processi lunghi, decisioni mai definitive, ricorsi su ricorsi. Per fermare questa emorragia di credibilità lo Sport deve chiedere a gran voce due cose: controlli più stringenti sulle società, in modo da limitare i furbi che le usano per altri scopi, e velocità nei processi, per evitare che molte situazioni si trascinino in eterno.