Londra: bomba in metro, e Trump provoca gli inglesi

Ieri mattina c’è stato un nuovo attentato a Londra. Alle 8.20 del mattino un ordigno rudimentale costruito in modo artigianale è esploso in un vagone della metropolitana vicino alla fermata di Parsons Green, nella zona ovest della città. I feriti, nessuno dei quali in gravi condizioni, ammontano a 29 e sono stati trasportati in 4 differenti ospedali della capitale. Per Scotland Yard, che in un primo momento aveva chiesto cautela nel trattare l’accaduto, si tratta di un atto terroristico. Secondo voci non confermate, inoltre, sarebbe stato disinnescato un secondo ordigno dalle squadre speciali e si starebbe dando la caccia a un sospettato in fuga, armato di coltello. Nella stessa direzione vanno anche le parole del sindaco londinese Sadiq Khan, secondo il quale «è in corso una caccia all’uomo», senza però specificare il numero di persone ricercate. L’attentato è il quinto avvenuto a Londra dall’inizio dell’anno, con un bilancio di 36 morti complessivi.
La premier britannica Theresa May ha espresso la sua vicinanza ai feriti, oltre a complimentarsi con i soccorritori per l’eccellente lavoro svolto. È, inoltre, stata convocata una riunione di emergenza del Cobra, il comitato di crisi del governo. Il sindaco Sadiq Khan ha, invece, ricordato che «come Londra ha dimostrato più volte, non saremo mai intimiditi o sconfitti dal terrorismo». Più critico è stato il presidente americano Donald Trump, che ha descritto quanto avvenuto come «un altro attacco, a Londra, di un terrorista sbandato. Queste sono persone malate e dementi già nel mirino di Scotland Yard. Bisogna stare sull’attenti» e ha affermato che «i terroristi devono essere affrontati in maniera molto più dura. Internet è il loro strumento di reclutamento principale che dobbiamo controllare e utilizzare meglio». Trump ha, inoltre, commentato anche a riguardo del bando anti migranti varato lo scorso marzo dalla sua amministrazione, affermando che «dovrebbe essere più ampio, più duro e più specifico ma, stupidamente, questo non sarebbe politically correct!». Per queste sue prese di posizione si è attirato le critiche della stessa Scotland Yard, che ha definito il suo comportamento «puramente strumentale», oltre ad aggiungere che «i tweet del presidente americano non aiutano».