Luciano Ligabue: quello che troverete su RaiPlay

Il periodo delle restrizioni, dovute alla pandemia, non dev’essere stato facile per Luciano Ligabue, come per tutto il settore dello spettacolo. L’inaugurazione dell’Arena Campovolo, con un concerto da 100mila spettatori con cui festeggiare i trent’anni di carriera, è stata rinviata già due volte: per questo, dopo un primo momento di smarrimento, grazie alla sua versatilità, si è applicato in altri progetti. A fine 2020 è uscito l’album 7, numero che richiama i sette inediti, insieme a un cofanetto che raccoglie i 77 singoli usciti nella sua carriera fino a quel momento.

Dal 12 ottobre di quest’anno, invece, possiamo vedere i frutti della collaborazione con RaiPlay. La spinta digitale che l’azienda di Viale Mazzini sta provando a dare per intercettare anche il pubblico più giovane ha così coinvolto il rocker di Correggio insieme a Stefano Accorsi.

Il progetto ha l’obiettivo di raccontare la carriera del cantante, ma non solo: nelle prime nove puntate già disponibili, da circa quindici minuti l’una, Ligabue narra più aspetti della sua vita, che si intreccia con gli eventi sia personali sia con quanto è avvenuto nella società, a livello nazionale e geopolitico. L’inizio della sua carriera da cantante è avvenuto a 30 anni, piuttosto tardi rispetto a quanto si era abituati in quegli anni, con il primo disco uscito con il suo cognome in copertina, fatto inusuale che ha portato molti a pensare che Ligabue fosse il nome del gruppo. Le prime tre puntate raccontano l’inizio dell’avventura: la difficoltà di trovare una casa produttrice che pubblicasse il disco e le persone che più sono state presenti, dai membri del gruppo, chiamato «Orazero», a Marco Maioli, tuttora manager e organizzatore degli eventi che portano Liga in giro per l’Italia e per il mondo.

Sempre nelle prime tre puntate si parla degli eventi che il musicista stesso ha inserito nelle sue canzoni: Ligabue racconta la spensieratezza degli ultimi anni ’80 (da cui il successo di «Balliamo sul Mondo»), l’euforia di Italia ’90, la caduta del muro di Berlino, ma anche gli anni successivi, i più difficili, con l’inchiesta Mani Pulite, l’ascesa di Berlusconi e la critica alla tv generalista («A che ora è la fine del mondo?»), oltre agli attentati mafiosi contro Falcone e Borsellino fino all’attacco alle torri gemelle («Nel tempo»)

Nella seconda parte, invece, il dialogo con Stefano Accorsi si focalizza su quello che è stato un vero e proprio boom della popolarità di Ligabue. Dai primi concerti, uno dei quali in teatro con sole otto persone, alla vittoria di Festivalbar e, a seguire, i concerti a San Siro, Campovolo (tre volte, con un massimo di 180mila persone nel 2005) e nel parco dell’autodromo di Monza. Vengono ripercorse anche le storie dei principali successi, come «Urlando contro il cielo» e «Certe Notti»: uno dei momenti più alti della carriera di Ligabue è stato quando Pavarotti, tenore di fama mondiale, l’ha invitato a cantare sul palco al Pavarotti&Friends, nel 1996. Fanno parte di questa fase di crescita, durante gli anni ’90, anche i primi lavori extra musicali: il libro «Fuori e dentro il borgo», uscito nel 1997, e il film «Radiofreccia», con lo stesso Stefano Accorsi, l’anno successivo.

L’ultima parte affronta un tratto che caratterizza un po’ tutti gli artisti: anche quelli che si definiscono più riservati, tendono a mettere parte della loro vita nelle canzoni che pubblicano, anche se al primo ascolto può non sembrare così. Il rapporto con sé stessi in «Tra palco e realtà» e in «Io in questo mondo». Il racconto dell’Emilia e della campagna, dove Ligabue ha sempre abitato con semplicità, e quindi la conoscenza profonda degli amici di sempre, cui dedica la recente «Siamo ancora noi», e la sua visione del rapporto dei suoi genitori e quello con la sua famiglia originaria («Per sempre», «Tu che conosci il cielo», «Il tempo davanti»). Le numerose canzoni d’amore alle donne che ha incontrato, da «Tu sei lei» a «Ci sei sempre stata». Come tutti i cantanti che si rispettino, ha inoltre scritto «Da adesso in poi» per la nascita del primo figlio e «A modo tuo», dedicato al percorso di crescita di sua figlia, in una splendida collaborazione con Elisa, di cui è molto amico.

In questo dialogo che intercorre tra Accorsi e Ligabue, per la durata delle prime nove puntate, vediamo quindi molti aspetti della vita e della carriera del cantante, con i momenti più importanti sia della sua vita privata sia di quella pubblica, in un format che sembra piacere al pubblico Rai del web: si aspettano le prossime puntate.