Marino: cronaca di un addio

Marino

Ieri sera, ore 19:30, è arrivato un annuncio che giornalisti e cittadini romani attendevano già da molte ore davanti al Campidoglio: Ignazio Marino si è dimesso. Non è difficile capire che si è trattato di una scelta obbligata: nel pomeriggio di ieri la giunta capitolina si è sfaldata con le dimissioni del vicesindaco e di due assessori. «Caro Marino, dimettiti o domani mattina ti sfiduciamo», sembrava essere il messaggio per il sindaco: stamattina in consiglio comunale ci sarebbe stata la resa dei conti e il chirurgo genovese difficilmente ne sarebbe uscito vincitore.
Ore di attesa quelle che separano l’inizio della riunione della giunta (intorno alle 14) e l’annuncio delle dimissioni: 5 ore e mezza piene di previsioni ed elucubrazioni che spesso lasciano il tempo che trovano. Il massimo l’ha toccato forse l’assessore Stefano Esposito che, intorno a ora di pranzo, risponde piccato ai giornalisti di SkyTg24, a proposito delle probabili dimissioni degli assessori Pd: «Essendo una notizia data dal Movimento 5 Stelle, non può che essere falsa». Due ore più tardi al massimo, Esposito si dimette.
Marino lascia ma promette di darsi i 20 giorni previsti dalla legge per ripensarci: «Non è un’astuzia, ma la ricerca di una verifica seria», ha spiegato. Il chirurgo aggiunge poi di «nutrire un serio timore che tornino a governare le logiche del passato, quelle della speculazione, degli illeciti interessi privati, del consociativismo e del meccanismo corruttivo-mafioso che ha toccato anche parti del Pd e che senza di me avrebbe travolto non solo l’intero partito e il Campidoglio».