«Il nuovo Barnum», una raccolta di articoli firmati Baricco

Il nuovo Barnum
Alessandro Baricco
Feltrinelli − 2016 −16 euro

barnumBarnum, ossia una raccolta di pensieri. E adesso è arrivato in libreria il terzo volume delle riflessioni di Alessandro Baricco, scrittore capace, autore che divide: o lo si ama al limite dell’idolatria, o lo si odia così tanto da non poterlo nemmeno vedere. Baricco è antipatico e fa di tutto per esserlo, ma sa scrivere davvero. A differenza di tanti suoi presunti colleghi, sa piegare la pagina al suo volere, riesce a comunicare al lettore esattamente ciò che intende comunicare. «Un lungo libro che parla del nostro tempo lo sto scrivendo eccome, da anni, ma sui giornali, a colpi di articoli», così Baricco si giustifica nella prefazione diretta a tutti quelli che lo vorrebbero più ancorato alla realtà. In effetti lo scrittore torinese ha ormai adottato, quasi un marchio di fabbrica, uno stile onirico quando non proprio immaginifico: il messaggio traspare forte e chiaro seppur raccontando vicende e personaggi né reali né realistici.
Una nuova visita guidata alle cose del mondo, e agli uomini che lo rendono abitabile, o semplicemente più riconoscibile.
Baricco insegue il mondo, e induce i suoi lettori a partecipare alla curiosità con cui va a stanare notizie, episodi, insistenze, personaggi, dibattiti, immagini. Stanando dice e dicendo mostra, con una varietà di accenti e di esposizione che, per citare una sua antica generosa ossessione, fa pensare al circo, al Barnum delle meraviglie. Una raccolta di articoli che se da una parte svelano il talento dell’Autore (capace di parlare anche del nulla, come di una partita di calcio della nazionale italiana), dall’altra ci fanno rivedere col senno di poi e con una prospettiva più «fredda» eventi e circostanze che forse avevamo accantonato nei pertugi della memoria.
Ecco quindi il Baricco concreto che riesce a destreggiarsi anche come commentatore su la Repubblica del triste fango quotidiano, di quel pantano di notizie che ci stanno attaccate finché non decidiamo di sciaquarle via. Quel fango chiamato realtà. Molto meno affascinante delle riflessioni di Novecento, ma che – attraverso la penna di Baricco − riescono a farci sorgere domande, perplessità e curiosità.