Odore di torneo

Ci sono un paio di tornei che tutti dovrebbero conoscere. Le Olimpiadi ad esempio, quest’anno si svolgono a Tromso in Norvegia. La nostra squadra si ritrova orfana di uno dei suoi rappresentanti storici, Michele Godena, il “panda degli scacchi”, uno degli undici (dodici, secondo qualcuno) Grandi Maestri italiani, ma siamo ugualmente ben rappresentati. In prima scacchiera c’è Fabiano Caruana classe 1992. Dai, lo so che il suo nome non vi è nuovo, è uno dei giocatori più forti al mondo, un “bambino” prodigio; poi tre ragazzi che ho l’onore di conoscere di persona: Daniyyl Dvirnyy, Daniele Vocaturo e Sabino Brunello. Chi di voi segue SuperQuark potrebbe ricordarsi di quella sera in cui sabino e una delle sue sorelle, Marina, sono stati ospiti della trasmissione. Ma il più vecchio è Alberto David, italiano/ lussemburghese, dopo aver riacquistato nel 2012 la nostra cittadinanza vince il Campionato Italiano Assoluto, il CIA. Nel novembre 2012 c’ero anch’io al CIA (come spettatrice/ inviata, naturalmente), è un’emozione fortissima, un’atmosfera indescrivibile. In quell’anno (e anche nel 2013), Fabiano non giocava e questo rendeva i giochi più aperti. Nella stanza accanto la gente commentava, le sei scacchiere del torneo apparivano sullo schermo, mi sentivo ignorante di scacchi, ma andava bene così. Alle Olimpiadi, purtroppo, non ho mai messo ruota, altrimenti vi farei un reportage più dettagliato. Oggi, mercoledì mattina, si sono giocati già quattro turni. I primi due li abbiamo vinti senza concedere nulla agli avversari, abbiamo pareggiato una sfida avvincente con la fortissima India, poi siamo inciampati sulla Turchia, ma ci sta. Anche la nostra squadra femminile merita. Oltre alla già citata Marina Brunello, ci sono Olga Zimina, Tea Gueci (ex campionessa italiana) e Roberta Messina, che è più forte di un maestro.

Cecilia Alfier