Scienza: serve l’approccio critico del cittadino

«Lo dice la scienza», «L’Oms afferma», «La comunità scientifica dichiara»: quante volte articoli e servizi giornalistici vengono introdotti da questi incipit?
Ora, vi invito a chiudere gli occhi e provare vedervi davanti a un titolo di questo tenore; verrete, quasi certamente, pervasi da un senso di sicurezza e fiducia nei confronti dell’autore dello studio o della scoperta in oggetto. Vi abbandonerete completamente a un giudizio di piena affidabilità verso i risultati che egli dice di aver raggiunto e li prenderete per oro colato.

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Questo accade per via del fatto che, negli ultimi secoli, si è verificata una progressiva demonizzazione della sfera spirituale e irrazionale nella vita dell’essere umano a vantaggio della ragione, della scienza; purtroppo o per fortuna siamo indotti a pensare che coloro che ricercano risposte ascoltando l’istinto e indagando invisibili frequenze dell’anima siano ignoranti e stupidi, mentre chi si fida ciecamente di medici, chimici, biologi possieda una mente eccelsa.
È in questo modo che deridiamo e affibbiamo ad aderenti a sette religiose o pseudo tali, a chi adotta cure alternative alla medicina tradizionale e agli utenti che ritengono Lercio.it un mezzo di informazione l’appellativo di analfabeti funzionali o di «webeti», coniato dal direttore Mentana. Infatti, il fenomeno dei creduloni che abboccano a qualsiasi bufala venga loro presentata è esploso rovinosamente proprio in rete, essendo molto semplice, da entrambi i fronti, sia diffondere notizie menzognere che venirne a conoscenza e prenderle per vere, solitamente da parte di fruitori culturalmente poco attrezzati e confusi dal nome del sito molto simile a quello di importanti testate giornalistiche o agenzie di stampa (non è una scusante, questa).
Tuttavia, non ci rendiamo conto di quanto può essere pericoloso l’«ipse dixit» anche quando questa voce autorevole corrisponde ai membri della comunità scientifica. Non dubitare della veridicità di un dato non è forse l’atteggiamento più antiscientifico che possa esistere? Eppure, gli individui che si ricoprono di onore per il loro atteggiamento di totale accettazione nei confronti della scienza sovente ignorano questo aspetto ingurgitando informazioni senza interrogarsi: non dico applicare il metodo scientifico basato su ipotesi ed esperienza, ma nemmeno andare a documentarsi sul procedimento che ha condotto a quella scoperta.
Questi cultori della scienza spesso si valutano superiori rispetto a un webete comunemente detto, ma, ingenuamente, sottovalutano giri d’affari e giochi di potere che potrebbero alterare la buonafede di alcuni Einstein e, conseguentemente, la conoscenza.
Che «Dubito ergo sum» diventi il nostro motto, dunque!