Scuola: precari assunti? Tanti dubbi

Da viale Trastevere si comincia a fare chiarezza sull’intenzione del governo di assumere 150 mila precari della scuola a settembre 2015. Praticamente impossibile, perché gli organici devono essere costituiti sulla base dei posti corrispondenti a fabbisogni con carattere di stabilità per almeno un triennio. Quindi, a settembre potranno essere fatte nuove assunzioni solo sul turn-over e non in soprannumero, circostanza che ridurrebbe il contingente dei nuovi docenti a soli 50 mila. Gli altri 100 mila potrebbero entrare in ruolo metà nel 2016 e metà nel 2017. Anche la sentenza della Corte di Giustizia europea sull’obbligo da parte dell’Italia ad assumere 250 mila precari, va molto probabilmente ridimensionata: sembrano essere molti meno i docenti che potranno avvalersene e solo dopo un ricorso. Intanto, la legge di Stabilità mette a rischio 4000 supplenti per effetto dei tagli di esoneri e semiesoneri dei docenti collaboratori e dei fiduciari di plesso.

Ma, intanto, nuovi dubbi vengono sollevati su queste ipotetiche assunzioni, definite da qualcuno «a scatola chiusa» e non a torto. Si è scoperto infatti che tra questi possibili nuovi assunti, tutti quelli delle Graduatorie ad Esaurimento e i vincitori di concorso, parecchi non hanno mai insegnato e molti tra questi «veleggiano» attorno ai sessant’anni. Parliamo di numeri tra i 25 e i 40 mila, cifre non trascurabili, e per contro resterebbero esclusi da questa tornata di assunzioni moltissimi docenti, quelli nelle Graduatorie di Istituto, più giovani, spesso abilitati e con anni di esperienza alle spalle. Una situazione davvero paradossale per un governo che dice di puntare sul merito e sulla valutazione dei docenti, perché il rischio è una mega-infornata di insegnanti «anziani», con un corpo docenti che già adesso è il più «vecchio» dell’Ocse (età media 49 anni, il 50% oltre la cinquantina) e in molti casi dalle dubbie capacità.

Certamente è un problema di non facile soluzione, ma di sicuro andrebbero evitate scelte troppe affrettate e forse introdotti dei correttivi, anche se incombe sempre il problema della mancanza di risorse.

Zigulì

foto da ilfattoquotidiano.it
foto da ilfattoquotidiano.it