Testimonianza dalla Spagna: «Il Governo ha reagito tardi»

Quasi un mese fa, mentre la Spagna iniziava già a valutare una riapertura dal lockdown, ma la situazione appariva ancora precaria, abbiamo intervistato una ventenne che preferisce rimanere anonima. Quello che aveva da raccontare, in effetti, non mette in buonissima luce le misure prese dal suo Governo.

Considerando il numero di contagi nel mondo e nel tuo Paese, come ha reagito e sta reagendo il Governo davanti a Covid19?

Il Governo ha reagito tardi: prima della manifestazione dell’8 marzo si parlava già del virus, ma la manifestazione si tenne ugualmente e dopo due giorni c’erano già abbastanza casi, ma fino al 13 marzo non si prese alcuna misura. Inoltre le suddette misure sono entrate in vigore da domenica 15 e nel mio caso ho smesso di andare a tirocinio lunedì 16.

Da quando sono attive le misure di sicurezza? Il Governo ha confidato in qualcosa come il buonsenso o ha creato delle sanzioni? Ed è dovuto intervenire o le misure sono state rispettate fin da subito?

Hanno creato sanzioni e si è dovuti intervenire affinché la gente rispettasse le misure di confinamento, ovvero non uscire senza motivi giustificati. All’inizio la gente faticava a farci attenzione e si davano multe, che si aggiravano tra i 600 e i 1000 euro o più a seconda della gravità. A quel punto le persone hanno iniziato a prendere più sul serio il tutto e adesso ci fanno maggiore attenzione.

Qual è la situazione a livello sanitario? Ci sono sufficienti dispositivi medico-sanitari?

Insufficiente: in generale mancano risorse e materiale di qualità: il Governo mandava mascherine che non proteggevano e dato che necessitano delle specifiche FFP2 è costato di più ottenerle, mancano anche intubatori e personale. Qui nei piccoli paesi si cerca di aiutare e alcune sarte inviano mascherine fatte a mano oppure si mandano anche le maschere da sub di Decathlon. Ci sono hotel che hanno messo a disposizione delle loro stanze per accogliere più pazienti.

Ci sono aziende che non possono rimanere aperte o lavoratori che non possono proseguire con il proprio lavoro (nemmeno a distanza o con consegne a domicilio per esempio)? Se sì, il Governo ha pensato ad aiuti economici per loro?

Sì, si cerca di aiutare i lavoratori con ERTES (expediente temporal de regulaciòn de empleo – espediente temporale di regolazione del lavoro), incassando la disoccupazione, rimandando le tasse dei lavoratori autonomi. Sono stati rimandati anche i pagamenti dei mutui e si faranno prestiti alle piccole e medie imprese e I lavoratori autonomi.

Esiste l’autocertificazione per uscire e spostarsi, come in Italia? Se esiste, cosa include (motivi di lavoro/salute/altri)?

Si può uscire solo per: comprare cibo, esercitare professioni indispensabili, portare a spasso il cane, nutrire gli animali, prendersi cura di una persona anziana e per emergenza medica.