Un messaggio di vicinanza ed esortazione a quel 20%

Ieri si è svolta la consultazione sulla piattaforma Rousseau, nella quale agli iscritti è stato domandato di esprimersi sulla formazione del Governo tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. Come sapete, ha prevalso nettamente il SÌ al nuovo esecutivo, con quasi l’80% di consensi. All’annuncio di quest’esito, chi scrive ha pensato: «Meno male che mi sono redenta un anno e mezzo fa!». Posto che, a quanto pare, la maggioranza della base pentastellata accoglie di buon grado o comunque non come una somma disgrazia questa intesa, un pensiero di solidarietà non può che essere indirizzato a chi è uscito sconfitto da questa sorta di referendum. Loro, la parte più indefessa, coerente, combattiva, non disposta a compromessi, vedono il movimento in cui tanto impegno hanno investito apparentarsi con ciò che ha da sempre detto di voler contrastare.

Dispiace sinceramente per questi attivisti dalla schiena dritta che ancora ci credono/ credevano, ma il consiglio è: fuggite! C’è una socialdemocrazia da salvare e di certo non si metterà al sicuro stando a fianco a chi, fanatico del libero mercato e della concorrenza, devoto all’austerità di matrice europeista, vuole eliminarla. Forse, metterla su questo piano, tuttavia, non è così convincente, dato che la fazione euroscettica, che si angoscia per via del pareggio di bilancio in Costituzione, risulta assolutamente minoritaria tra i pentastellati. Pensate, dunque, ai temi su cui avete strenuamente battagliato. Avete trascorso una vita a spiegare come sarebbe stato impossibile riformare Jobs Act e Buona Scuola insieme a chi li aveva emanati e ora? Insensato anche solo sperare di fare passi avanti sul lavoro stabile e sui fondi alla scuola pubblica con chi regalò agli italiani il picco di precarietà e si adoperò per l’istruzione privata, invece di investire in quella statale.

Il massimo che potrete fare sarà distribuire qualche diritto civile (la Cirinnà ha già l’adrenalina a mille) mentre quelli sociali vengono sempre meno assicurati e fingere di interessarvi alla questione ambientale, impossibile da trattare incisivamente con una fazione fortemente capitalista e mercantilista come il Partito Democratico, nonché allergica alla spesa pubblica, fattore indispensabile per rivoluzionare il campo dell’energia e le cattive abitudini comuni. Se tutto questo non vi inorridisce a sufficienza, pensate che, nel mentre, dovrete leccare il fondoschiena alla presidente della Commissione Europea Von Der Leyen. Ma probabilmente ciò non vi disturba nemmeno, avendola voi stessi eletta.

Chissà se rimpiangerete mai i tempi in cui preferivate una sana opposizione a governare senza poter davvero cambiare o siete ormai troppo lontani da quell’epoca e quei valori.
Quel che è certo è che è difficile desiderare di essere nei vostri panni. Però, buona parte di voi l’ha scelto. Liberi di vivere ciò che avete determinato. Perché su un aspetto non si dovrebbe dubitare: la votazione è veritiera. C’è un atto pubblico redatto da un notaio concernente le operazioni e i risultati. Presentate querela di falso se credete non abbia attestato il vero, non limitatevi a complottare su Facebook. Altrimenti, silenzio. È molto grave delegittimare un professionista imputandogli qualcosa che non ha commesso.