«Se agissimo tutti con buonsenso non ci sarebbe bisogno di giustizia»

Mi sto domandando in questi mesi se nella nostra società ci sia bisogno di una giustizia legale, anche se non so trovare una risposta che possa soddisfare me stesso e tanti altri, ma allo stesso tempo trovo interessante la seguente frase: «Se agissimo tutti con buonsenso non ci sarebbe bisogno di giustizia». Fosse rivolto veramente a tutti potrebbero non esistere i tribunali, perché non sarebbe presente più una giustizia coercitiva, ma psicologica. La giustizia morale non si acquisisce all’età di 18 anni (capacità d’agire), né a quella di 25 anni (età per entrare alla Camera) o 50 (età per essere eletto Presidente della Repubblica). C’è bisogno di qualcuno che avendone la possa insegnare a agli altri, ma allo stesso tempo ci si domanda chi la insegni a chi la insegna. Solo nel momento in cui una persona riesce a capire da se stessa ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, allora, si creerà quella catena che porterà al benessere sociale senza bisogno della legge. Perciò in questa nuova società ci sarà chi insegnerà perché attraverso le proprie esperienze ha imparato da solo e chi insegnerà perchè ha imparato da altri. L’atto d’insegnare e di imparare non deve essere compiuto a una certa età, ma già dall’età neonata, affinchè l’incomprensione infantile non possa danneggiare la popolazione. A differenza della nostra società, quella appena ipotizzata non aspetta che sia la legge a dettare un comportamento coercitivo, ma sono gli stessi individui a regolarsi autonomamente sulle azioni da compiere, sapendo che nessuno li giudicherà, perché chi avrebbe giudicato avrebbe commesso un’azione molto simile a quella del primo individuo. Se noi applicassimo questa idea di società alla nostra, forse avremmo qualche persona in meno da mantenere in carcere e qualche persona in più disposta ad aiutare gli altri.