È banale, ma leggere ti cambia davvero la vita

«Leggi, che ti fa bene!» sembra una di quelle uscite scontate tipiche di genitori, parenti o insegnanti che, con questa sorta di frase fatta, vogliono convincere i loro pargoli a dedicarsi alla lettura. Immagino non sia la prima volta che queste parole fanno capolino nella vostra testa, specialmente nel periodo infantile per quelli che non riuscivano affatto a percepire in loro i precoci sintomi del «topo di biblioteca» e per i quali i libri erano mattoni difficili da digerire. La domanda che allora sorgeva spontanea era: «Perché leggere?»

Foto dell'autrice. «La verità è che non gli piaci abbastanza», di G. Behrendt e L. Tuccillo (Salani)
Foto dell’autrice. «La verità è che non gli piaci abbastanza», di G. Behrendt e L. Tuccillo (Salani)

Perché leggere può davvero cambiarti la vita. L’ha fatto in passato, lo fa nel presente e continuerà a svolgere il suo vitale compito.
La lettura è alla base dell’insegnamento elementare, assieme alla scrittura e al far di conto. Come tale, permette l’entrata alle conoscenze base e dà l’input all’accesso all’informazione. Non si parla di chissà quali astrusità, ma la lettura supporta la sopravvivenza quotidiana: leggere un’etichetta di una confezione di alimenti, un segnale indicante una località. Cose scontate, che facciamo con naturalezza ogni giorno. L’essenziale.
Leggere significa avere qualcosa di materiale e permanente sempre a portata di mano, a supportare la memoria. Quante storie antiche non sono giunte fino ai giorni nostri, poiché tramandate solo oralmente e dimenticate prima che venissero trascritte? Leggere ci dà la possibilità di venire a contatto con ciò che la memoria non ha cancellato per sempre, sbiadendosi con lo scorrere inesorabile del tempo, dal quale non solo la lettura ne esce vittoriosa, ma da cui essa prende un potentissimo slancio per arrivare, infine, ad un altro dei suoi scopi.
La lettura è infatti, in quello che potremmo definire il più «superficiale»  dei suoi obiettivi, lo svago e l’evasione dalla routine quotidiana, da ciò che ho appena sopracitato come lo scorrere inesorabile del tempo: leggere può farci realmente perdere tale cognizione. Staccare la spina per un po’, chiudere fuori il mondo intero e prendersi un momento per rimanere con se stessi, allontanare il chiacchiericcio e il rumore , le preoccupazioni ed i pensieri può davvero aiutare a distendere i nervi e rilassarsi.
Dunque, perché non dovremmo leggere?