Basta una panchina e il degrado va giù

un grave problema di ordine pubblico minacciava Padova, ma per fortuna il sindaco leghista Massimo Bitonci ha tirato fuori dal cilindro un’idea geniale per risolverlo alla radice. Da anni piazza Mazzini era diventata l’emblema del degrado patavino a causa dei numerosi «sbandati» che erano soliti passarvi le giornate, spesso bevendo alcolici e dormendo sulle panchine.

IL TEST: Bitonci e il presidente del consiglio comunale Alain Luciani
IL TEST: Bitonci e il presidente del consiglio comunale Alain Luciani

Ma ecco la soluzione: installare sulle panchine dei braccioli che permettano di sedersi, ma non di sdraiarsi. Tali dissuasori sono stati «collaudati» dal sindaco in persona, che si è coraggiosamente offerto per testare la loro efficacia. Grazie a questo intervento, gli sbandati che proprio in queste panchine avevano trovato il senso della propria esistenza guariranno magicamente dalla dipendenza da alcool e droghe e potranno tornare a far parte della società civile.
Resta però un interrogativo: come potremo essere sicuri che a sedersi sulle panchine saranno solo persone perbene? Il sindaco potrebbe forse trovare interessante l’idea di limitare l’accesso ai luoghi pubblici, magari dotando le persone perbene di un oggetto di riconoscimento, come una tessera o, ancora più pratico, un microchip. Pensate a quanto potrebbe essere più semplice combattere il degrado cittadino se un sistema elettronico fosse in grado di riconoscere gli sbandati e di cacciarli dai luoghi dove non sono desiderati! Ma è meglio non scherzare troppo su queste cose, sia mai che la realtà decida di superare la provocazione.