Donare sangue diventa un’esibizione

Più che un politico, Matteo Salvini è prima di tutto un personaggio pubblico. Spesso le due cose vanno a braccetto ma forse esistono anche dei limiti che sarebbe bene non superare. Va bene pubblicizzare i propri successi politici o i demeriti dei propri avversari, ma condividere anche aspetti della propria vita privata è forse un po’ troppo. Ci riferiamo soprattutto all’immagine condivisa su Facebook ieri mattina (che trovate qui sotto), e della didascalia «Donazione di plasma all’AVIS, fatta! A chi andrà il mio sangue non lo so, mi basta sapere che aiuterò qualcuno. Spero che almeno su questo non ci sia chi fa polemica…». Siamo spiacenti ma faremo polemica anche su questo.

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Siamo ovviamente contenti quando qualcuno compie un atto di generosità come donare sangue o plasma e siamo ancora più soddisfatti quando a farlo è un personaggio pubblico. Però – corriamo il facile rischio di essere maliziosi – è innegabile che a molti possa sembrare solo propaganda politica. Caro Salvini, «fai del bene e scordalo» diceva qualcuno di ben più saggio di noi. Ti scrivo queste righe perché, come i lettori potranno vedere qui sotto, questa è già la seconda volta che cadi in questi trabocchetti da principianti. Prima di farti le foto (di cui una con la pallina nella mano sbagliata) prova a pensare ad un’alternativa più utile e meno propagandistica. Ci permettiamo di darti uno spunto: un bel post su Facebook dove inciti – senza fotografie e senza parlare in prima persona – a donare sangue o midollo osseo e a iscriversi all’associazione dei donatori di organi (Aido). Nessun richiamo alla tua figura, solo un’opera di diffusione che potrebbe davvero convincere qualcuno a donare. È così difficile?

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