Droni: quali sono le novità introdotte dai regolamenti Ue

Con i nuovi regolamenti europei 947/2019 e 945/2019 riguardanti gli «Unmanned aerial veichles» (droni e mezzi a pilotaggio remoto) si è ampliato, non di poco, l’utilizzo dei droni sia a livello hobbistico che professionale. C’è una categoria di droni, in particolare, che ha visto una crescita di vendite, soprattutto per gli appassionati hobbistici: i droni al di sotto dei 250 grammi. Questa tipologia di droni ricade all’interno della categoria A1 (da 0 a 250 gr) e, a differenza delle altre, gode dell‘assenza di alcune restrizioni aeree. Sia che sia stato comprato prima del 2023 «Limited Open Category» categoria A1, sia che il drone sarà comprato successivamente al 2023 «Open Category», quindi con marchio di classe CE categoria A1 C0, il drone al di sotto dei 250 gr gode di queste «non limitazioni»:

  • Non occorre l’attestato per pilotare il drone
  • C’è la possibilità di poter pilotare il drone su persone non coinvolte/informate del volo
  • Anche in seguito al 2023 questi droni possono continuare ad essere pilotati, anche senza marchiatura di classe CE

Se prendiamo come esempio la Categoria A2, che comprende i droni dai 500 gr fino ai 2 kg fino al 2023 e dai 900 gr fino ai 4 kg dal 2023, possiamo notare differenze non di poco conto. Le differenze sono le seguenti:

  • Per pilotare un drone serve l’attestato A1-A3 (quello «base»), il quale si può conseguire presso il sito online dell’ENAC ad un costo di 31€ per 4 tentativi. Il test è di un’ora e bisogna rispondere a 40 domande a risposta multipla, cercando di farne corrette il 75%.
  • Serve conseguire anche l’attestato A2 («CRO» per chi ce l’ha già), nel quale bisogna dichiarare di aver fatto un addestramento autonomo con il proprio drone in modalità «A3», ovvero a distanza di 150 m dai fabbricati e infrastrutture. Il test online si farà sul sito ENAC, ma in presenza in un centro di addestramento riconosciuto dall’ENAC, il costo è di 31 € per 3 tentativi, più il costo del centro d’addestramento. Bisogna rispondere a 30 domande e fare giuste il 75% delle risposte.
  • Fino al 2023 «Limited Open Category», con questi droni, si può volare ad una distanza minima di 50 m dalle persone non coinvolte, mentre dal 2023 «Open Category» si potrà volare ad una distanza minima di 30 m proprio a causa della marchiatura di classe CE che permette un allentamento della distanza di 20 m.
  • Ultimo punto molto importante, dal 2023 gli attuali droni nella categoria «Limited Open Category» A2 non potranno più essere utilizzati, a differenza dei droni al di sotto dei 250 gr.

Come è possibile notare, anche semplicemente dalla quantità di informazioni riportate per descrivere gli adempimenti per le varie categorie di droni, la bilancia è spostata nettamente a favore dei droni al di sotto dei 250 gr, soprattutto per chi vuole utilizzare i droni a scopo ludico per fare video e foto dei paesaggi italiani o europei. Da gennaio 2021 sono già diverse case produttrici di droni che si stanno uniformando al nuovo regolamento europeo immettendo nel mercato droni al di sotto dei 250 gr, ad esempio la DJI con il Mavic Mini e il Mini 2, oppure il FIMI X8 mini.

Chi invece utilizzerà i droni a livello professionale con determinate caratteristiche tecniche sa già che dovrà prepararsi al conseguimento degli esami online.

Con l’allargamento delle regole europee e con la possibilità di poter volare per la prima volta sulle spiagge quest’anno, non siate sorpresi se vedete un drone non molto grande volare sopra la vostra testa!