Giuliano Ferrara – Il Royal Baby

Il Royal Baby
Giuliano Ferrara
Rizzoli – 2015 – 15 euro

ferrara

Di Tito Borsa
Il Royal Baby. Matteo Renzi e l’Italia che vorrà
è uno dei titoli più fuorvianti che mi sia mai capitato di incontrare: il libro dell’ex direttore del Foglio non parla se non marginalmente di Renzi, occupandosi in maniera più approfondita – ai limiti dell’autobiografia – del suo autore.
«Forse l’Italia non ne ha bisogno. Io sì. A me è necessaria la politica». Questo l’incipit dell’introduzione. Giuliano Ferrara racconta, seppur in modo disordinato e tutt’altro che analitico, una stagione politica dal suo personalissimo punto di vista. Forse il cosiddetto «ego del giornalista» ha perso di fronte alla dignità di un uomo quando si è trattato di titolare l’opera: sarebbe stato molto più azzeccato qualcosa come Il Royal Elephant. Giuliano Ferrara e l’Italia che è stata. Ci permettiamo questo abbozzo – molto rudimentale, a dire il vero – che proponiamo a Rizzoli per la prossima ristampa.
Scherzi e battute a parte, con
Il Royal Baby Giuliano Ferrara ha dato la conferma di essere un bravo narratore: una prosa schietta, veloce, chiara, con certi vezzi arzigogolati e alcuni eccessi di stile che però ne fanno fra le migliori firme (parlando della forma, non dei contenuti) del giornalismo nostrano. Per il resto però si tratta di un’opera abbastanza inutile: sono 117 pagine con carattere 14 (se non 16) e interlinea doppia, quadruplo nei titoli dei paragrafi. Proviamo ad immaginare cosa sarebbe stato con la dimensione 10 o 12 e interlinea singola: 40 pagine a farla grande. Cosa si può dire in così poche pagine? Ben poco, secondo noi. Una venerazione velata di megalomania ed autocelebrazione che non interessa al lettore medio, che ne ha le palle piene di queste leccate grondanti di autostima.
Il Royal Baby è uno di quei libri da leggere per noia: ti prendono per la bravura del narratore ma, quando li finisci, scopri che non ti hanno lasciato niente.
VOTO depasquale