Gabriele Morelli – Una società senza progetto

Una società senza progetto
Gabriele Morelli
Edizioni Kimerik – 2014 – 14,80 euro
product

Di Tito G. Borsa

Gabriele Morelli, Rimini classe 1953, dopo la laurea in Economia e Commercio ha lavorato per 35 anni al Cna, l’Associazione di Rappresentanza delle piccole imprese e dell’artigianato, fino a raggiungere nel 2005 il ruolo di Segretario regionale per l’Emilia-Romagna. In Una società senza progetto Morelli unisce le teorie economiche alla propria vita professionale attraverso un viaggio a ritroso nella sua esperienza personale e lavorativa. Il libro è diviso in quelle che l’autore chiama «sfide del cambiamento», dove cambiamento è inteso come progresso, innovazione. Il lettore si trova così di fronte al giovane Morelli impegnato a scrivere la propria tesi di laurea sull’impresa alberghiera nella riviera romagnola e poi via via in avanti, passando anche per dei drammatici «incidenti di percorso» di natura personale. Una società senza progetto è un libro scritto da un uomo che, almeno per quanto riguarda la propria vita lavorativa, non può non essere soddisfatto di se stesso e non smette di declamare i propri successi dall’inizio alla fine del libro. È un vero peccato questo: un lavoro senza dubbio interessante viziato pesantemente però dagli eccessi narcisistici dell’autore. Tutti ne soffriamo, l’importante – soprattutto quando poi ne rimane traccia scritta – è riuscire a contenersi. Il libro è comunque abbastanza interessante, pone interrogativi (e spesso cerca di rispondere) che spesso si pone anche l’uomo comune lontano dall’economia e per questo può essere un buon inizio per chi vuole approcciarsi alla materia. Morelli ha voluto unire l’autobiografia al saggio economico, ne è venuto fuori un libro di grandi potenzialità quasi tutte però inespresse per la ragione suddetta.

VOTO style